Guarda caso all'interno della mia piccola attività 40 anni fa' c'era anche il reparto zoncatuta elettrolittica , i flipper venivano completamente smontati in ogni minuteria e poi zincati nuovamente come nuovi, rispettando la colorazione originale , ovvero bianco per la williams e dorati ( il vocabolo è sbagliato ) per i gottlieb.
Il mio sistema di zincatura poteva ottenere tre risultati finali, bianco, giallo irridescente,quello che potrebbe essere chiamato dorato, e nero, queste tre finiture dipendevano dalla passivazione finale che si dava al pezzo zincato per rendere lo zinco resistente all'ossidazione
in pratica quando il pezzo aveva subito la zincatura elettrolittica veniva lavato in acqua corrente e poi immerso in una delle tre vasche di passivazione finale, ogni vasca dava il colore voluto al pezzo che poi veviva asciugato con aria tiepida.
Cerco ora di spiegarti ricordando i 40 anni fa' come era organizzato il reparto di zincatura,ne esistevano di due tipi entrambi elettrolitici ma che usavano una numero differente di vasche per ottenere il risultato finale, il mio era quello più laborioso e che l'industria usava per zincature fini e per pezzi non enormemente grandi.
Il reparto era una struttura a parte dai laboratori per evitare che i fumi degli acidi ristagnassero dove erano altri materiali deteriorabili con appunto i fumi acidi.
Il complesso era formato da un certo numero di vasche in plastica tutte in fila della dimensione di circa 80 Cm X 120 Cm x 100 Cm di altezza , questo era il mio caso ma tutte le misure vanno bene a seconda della dimensione dei pezzi da trattare,non ci sono limiti, le vasche erano tutte in fila a distanza di 20 Cm tra loro .
Ora cerco di spiegarti il metodo usato e poi ti elenco la successione delle vasche
Per zincare elettroliticamente un pezzo metallico devi prima pulirlo da ogni traccia di ossidazione immergendolo in acido muriatico e tenendolo per il tempo necessario alla totale pulizia di ruggine o vecchi trattamenti,per il flipper william bastava lasciare i pezzi che erano già zincati bianco fintanto questi friggevano fino a avere eliminato il vecchio trattamento
Per i pezzi gottlieb la pulizia in acido era più laboriora perchè la doratura che vedi sui pezzi vecchi non è una zincatura ma altro trattamento che non so e questo trattamento non era passivato come la zincatura immergendolo in il liquido acquoso ma era trattato con altro procedimento che depositava sui pezzi rossi come una vernice trasparente, il termine vernice è sbaglaito ma non so descriverlo in altro modo, sta di fatto che mentre i bianchi li immergevi nella vasca dell'acido muriatico e dopo il tempo giusto erano puliti, i gottlieb volevano lasciato molto più a lungo in acido e poi il più delle volte volevano puliti con un pennello a setola dura per togliere una bava di vernice trasparente che si ammollava sul pezzo, tolta questa spece di pellicola il pezzo si immergeva ancora in acido fino alla sua pulitura finale.
Ho parlato ora della preparazione dei pezzi da zincare puliti nella prima vasca contenente soltanto acido muriatico.
I pezzi da zincare venivano appesi a dei tubi di ottone lunchi poco più delle vasche di plastica e a questi tubi si appendevano tutti i fili con i pezzi legati, quanti più ce ne stavavo ma non sovrapponendoli lateralmente, i tubi erano preparati con i fili legati fuori delle vasche e questo tumo con i fili appesi girava poi tutte le vasche interessate fino all'ultima e poi lasciati appesi ad asciudate si toglievano finiti
prendiamo un tubo con i nostri pezzi appesi
si immergeva nella prima vasca con acido muriatico e lasciato per il tempo necessario alla sua pulizia totale, poi si prendeva il tubo e si portava nella seconda vasca accanto che era piena di acqua corrente per lavare i pezzi da ogni traccia residura di acido che se non tolto avrebbe inquinato il liquido di zincatura, lavati i pezzi si passava alla terza vasca che è la vera vasca della zincatura elettrolitica
Il tubo con appesi i nostri pezzi si appoggiava a due supporti ai lati della vasca e questi supporti in rame erano collegati a un polo di un alimentatore a corrente continua che era in grado di erogare bassa tensione, ora non ricorco se una decina di volt ma con un amperaggio molto elevato, credo nel mio caso di vasche piccole era almeno 50 o 100 amper ed era regolabile nella tensione che vada alla vascha di zincatura di cui parliamo , l'altro capo dell'alimentatore era applicato a 10 piastre di zinco dello spessore di circa 1 Cm e dimensione 15 Cm per 70 Cm di altezza che erano appese ai due lati della vasca 5 per lato, tutte collegate tra loro e collegate a un polo dell'alimentatore
Non ricordo il polo collegato alle piastre laterali e il polo collegato al tubo in cui erano appesi i pessi se fossero il + o il - l'uno o l'altro , ma questo si può leggere ovunque
La vasca era piena di un liquido che si acquistaba in fusti già pronto per la zincatura e non si cambiava mai o quasi mai, si teneva regolato il PH con cartine tornasole aggiungendo dopo certe ore di uso del liquido apposito sempre fornito già pronto.
In pratica tu immergevi i pezzi appesi al tubo appoggiato ai due supporti laterali collegati all'alimentatore e ci attaccavi anche un cavo della stessa polarità con una pinza che facesse il contatto molto buono, erano decive di amper interessate, e iniziava il procedimento elettrolittico che trasportava lo zinco dalle piastre laterali ai pezzi del tubo
vedevi i pezzi rivestirsi di bianco e quando bastavano si toglieva il tubo dal liquido
Detta così è semplice ma poi un poco laborioso era perchè dovevi regolare la corrente quanto bastava affinchè lo zinco depositato sui pezzi fosse omogeneo e lucico, troppa corrente faceva fliggere le punte dei pezzi in zincatura e li bruciana e troppa corrente rendeva franellosa la zincatura nelle superfifi piane, ma poi subito si imparava e tutto era naturale.
Ho detto che i pezzi si appendevano al tubo appoggiato ai due bordi non la corrente ma in realtà no finiva li, il tubo con i pezzi non doveva stare ferma ma gli veniva dato un movimanto alternativa do circa 5 Cm , un qua e là continuo in modo da movimentare il liquido intorno al pezzo da zincare che lo rendeva lucido ed evitata ricoperture non omogenee, questo era aiutato anche da aria insuflata in un tubo di plastica trafotato che era posto sotto i pezzi in zincatura per la lunghezza della vadca, si soffiava aria filtrata per togliere unto dall'aria prodotta dal compressore, il movimento dell'aria aiutava ancora il risultato della zincatura, queste due cose unite assieme facevano in modo che lo zinco si depositasse uniformemente sia nel piano che nelle pinte, le punte avrebbero raccolto altrimenti più zinco
A questo punto il pezzo è zincato la se lasciato così se sarebbe ossidato subito perchè il rivestimento era zinco puro perchè non protetto
I pezzi uscita dalla vasca zincante venivano immersi nella vasca successina di acqua corrente e risciaquati bene
Ora potevi decidere il colore da dare alla tua zicatura e questo avvenica immergendoli per alcuni secondi secondi non minuti, in una delle tre vasche contemeti i passivanti fissativi, i tre liquidi delle vasche erano trasparenti ma ottenevano un risultato differente, uno dava lucentezza bianca al pezzo, l'altra dare il classico colore giallo irridescente e più lo tenevi immerso più giallognolo veniva, ricordo sempre secondi perchè altrimenti portava via la zincatura, l'altra vasca dava una passivazione nera che poi non ho mai usato
Fatto questo si sciaquava bene l''ultima vasca di acqua corrente e si asciugavano i pezzi in una centifufa a aria calda.
Ecco come facevamo al zincatura noi 40 anni fa' dirla ora è stato veloce ma a metterla in pratica e trovare i prodotti non sapendo nulla di zincatura non è stato tanto facile, come per altro nulla che si preparava di attrezzatura per afre i flipper era facile e pronto in commercio
divertiti e crea la tua piccola zincheria