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Discussione: Storia del Flipper - 1958 - Articolo Il Flipper magico giocattolo

 
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Permlink Risposte: 5 - Pagine: 1 - Ultimo Messaggio: 1-apr-2011 11.28 di gamaleo Discussioni: [ Precedente | Successiva ]
licio


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Storia del Flipper - 1958 - Articolo Il Flipper magico giocattolo
Postato: 30-mar-2011 19.36
Sperando fare cosa gradita inizio a postare alcuni articoli di giornali d'epoca in cui il tema è ovviamente il flipper.

Questo articolo del 15 gennaiio 1958 si intitola: Il flipper magico giocattolo per l'era dei missili e dei robots.

Buona lettura.

Licio

PS Scusate la lunga assenza dal forum !

Il messaggio è stato modificato da: licio
ilsognodiunavita


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Re: Storia del Flipper - 1958 - Articolo Il Flipper magico giocattolo
Postato: 30-mar-2011 20.22   in risposta a: licio in risposta a: licio
licio ha scritto:
Sperando fare cosa gradita inizio a postare alcuni articoli di giornali d'epoca in cui il tema è ovviamente il flipper.

Questo articolo del 15 gennaiio 1958 si intitola: Il flipper magico giocattolo per l'era dei missili e dei robots.

Buona lettura.

Licio

PS Scusate la lunga assenza dal forum !

Il messaggio è stato modificato da: licio

speriamo lo legga pannella
webmaster


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Re: Storia del Flipper - 1958 - Articolo Il Flipper magico giocattolo
Postato: 30-mar-2011 23.21   in risposta a: licio in risposta a: licio
Forte!!!!!
licio


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Re: Storia del Flipper - 1958 - Articolo Il Flipper magico giocattolo
Postato: 31-mar-2011 14.50   in risposta a: webmaster in risposta a: webmaster
Segue il testo dell'articolo.

Il «flipper» magico giocattolo per l'era dei missili e dei robots
DILAGA ANCHE IN ITALIA LA MANIA DEI BIGLIARDINI MECCANICI Il «flipper» magico giocattolo per l'era dei missili e dei robots Padri severi ed autorevoli uomini d'affari contendono il posto ai ragazzi davanti a quelle scatole policrome; sono felici di ammucchiare, senza abilità e senza guadagno, milioni di punti - Forse si illudono di essere al comando di qualche prodigiosa nave spaziale; certo trovano una facile evasione da questa nostra vita, sempre più tesa e solitaria ? E' il divertimento di una generazione che sta dimenticando l'amicizia (Nostro servizio particolare) Terminillo, 14 gennaio. Anche qui, in questo vecchio e distinto albergo d'alta montagna, sono arrivati i lucidi, squillanti flippers. Che cosa siano, fatevela spiegare da un ragazzo qualsiasi, non importa se di città 0 di campagna, talmente questi bigliardini elettronici hanno assalito il nostro Paese da un capo all'altro, invaso ogni contrada. Inserendo in una fessura una moneta da cinquanta lire, queste scatole d'ispirazione americana sussultano di luci e di trilli, mentre una biglia di acciaio cromato rimbalza di qua e di là; l'abilità del giocatore sta nel manovrare due leve in modo da ritardare il momento in cui la pallina cade in una buca. E' un gioco basato sull'ottimismo; i punti vi piovono addosso a centinaia di migliaia e, per quanto poco sia il vostro merito, la addizionatrice elettronica registra, in mezzo ad alti suoni e bagliori policromi, i milioni di punti che la pallina sta accumulando per vostro conto. E poi, come per suggerirvi che nella vita non bisogna mai abbandonarsi alla disperazione, ecco che, proprio nel momento in cui la pallina sta per morire precipitando in' qualche tranello, un provvidenziale e insospettato impulso la prende e la rilancia nella sua stravagante corsa sul piano inclinato; e vi piovono addosso altre centinaia di migliaia di punti. E' un gioco che sembrerebbe inventato per bambini e per ragazzi. Però, dopo la mezzanotte, quando i più giovani erano a letto e gli adulti si erano sparsi nell'attiguo night club oppure stavano raccolti intorno ai tavoli con le carte della canasta; allora, come una ombra furtiva l'accipigliato commendatore scivolava nella sala dei. flippers. E' costui un uomo importante nell'economia nazionale, ha mano in molte imprese, il suo nome figura frequentemente nei. consigli d'amministrazione. E' ricco a miliardi, ha l'aspetto florido, la risata squillante; e mi dicono che sia un prodigio di attività: alle otto del mattino è già al lavoro, a sera tardi continua a ricevere persone o a dettare rapporti. « Ieri notte è rimasto a - giocare al flipper fino alle due », mi diceva Pino, il bar- o i e a man. Oppure: ? Alle tre era ancora là dentro con le palline ». Dopo tre o quattro giorni di riposo il commendatore appariva già d'umore melanconico, facile all'irritazione, annoiato. Erano stati i medici e i familiari a spingerlo a quella vacanza, ma lui non sapeva che farsene; e la gioia degli altri clienti dell'albergo, l'eccitata esuberanza degli sciatori aumentavano semmai la sua ipocondria. Con molti conoscenti scambiava il saluto, ma con pochi attaccava discorso; cercava di interessarsi alla lettura di un libro giallo, ma presto lo dimenticava in un canto. Infine, la tensione che si era portato dietro dalla città, dai suoi uffici, non accennava a placarsi; cresceva ansi nella sua noia solitaria. E spesso, raggomitolato in una poltrona o seduto su un alto sgabello davanti al barman che gli versava un whisky dopo l'altro, traeva profondi, desolati sospiri. Il commendatore usciva da quella sua situazione infelice dopo il telegiornale della notte, quando gU ultimi clienti si alzavano dalle poltrone schierate davanti all'apparecchio televisivo. Come un bambino che 3tia per cogliere un premio lungamente atteso, il commendatore tornava ad animarsi, gli occhi gli luccicavano, trovava anche qualche frase spiritosa all'indirizzo dei conoscenti. Poi, quando finalmente era solo, si avviava verso la sala dei flippers: e allegramente faceva tintinnare in una tasca le monete da cinquanta lire. Giocava due o tre ore di fila; a suo dire, il passatempo gli darà una calma paragonabile a quella che, in città, riusciva a procurarsi ingoiando due compresso di < tranquillan fé ». Se questi erano i pudori del commendatore, corno per un vizio segreto, molti signori di età adulta si abbandonavano senza ritegno ai piaceri del flipper; si liticavano il posto con i figli giovinetti, accompagnavano i sobbalzi delle palline con grida di esultam-za o di rabbia, si contorcevano sulle anche, quasi potessero così modificare gli scatti elettronici del flipper; qualche volta, dimenticandosi della natura meccanica del giocattolo, i piti impulsivi se ne uscivamo in insulti diretti, infamanti. Mi diceva il barman: < Senza dare nient'altro che suoni e luci, cioè sensazioni acustiche e visive, quei due flippers incassano più di quanto non faccia io dando liquori, caffè, paste; e per di più, non hanno bisogno di personale. Lo sa quanto danaro hanno ingoiato fra Natale e Capodanno t Più di centomila lire, più di duemila monetine; in certi giorni, poco meno di ventimila lire ». « Sì, sono una miniera di denaro >, mi confermava il proprietario dell'albergo. < Presto ne avrò quattro. Ma nemmeno allora basteranno; per lo meno, no» nelle giornate di punta. Mi dicono che in certe città turistiche degli Stati Uniti i flippers si trovano dappertutto: perfino nelle camere da bagno, in modo che i clienti degli alberghi possano in uno stesso tempo fare le loro pulizie e giocare. Avverrà lo stesso in Italia? Parrebbe di sì. La gente resta magari a casa la sera per non spendere ,'tOO lire al cinema; ma poi, quando si trova davanti a uno di questi aggeggi, non si fa scrupolo di gettarvi dentro dieci o venti monetino da SO lire*. E' una ma"ia che a prima vista riesce poco comprensibile. L'abilità non entra nel gioco che come fattore secondario; per gran parte, è la I j sorte che decide l'entità del punteggio. Manca anche l'attrattiva del guadagno; nel caso che uno vinca, acquista solo il diritto a giocare qualche partita gratuitamente. Infine, a frenare la crescente popolarità del flipper dovreb be intervenire la considerazione che si tratta di un passatempo costoso: una partita dura, infatti, un paio di minuti e costa più di mezzo litro di latte o di un quarto di buon vino. Se tuttavia questa voga sta diffondendosi rapidamente in tutti gli ambienti, segno è che sono superficiali, inconsistenti, i ragionamenti a prima vista. Forse ci avviciniamo di più alle intime ragioni del successo dei flippers pensando che essi affascinano la mente umana presentandosi come congegni legati da vincoli di affinità con i robots, i cervelli elettronici, i missili, i satelliti artificiali. Il giocatore vede la pallina d'acciaio correre di qua e di là ubbidendo a misteriosi impulsi, qualche volta riesce anche a colpire la sfera con i pulsanti, e nel suo subcosciente si illude di essere al comando di uno di quei prodigi meccanici che stanno sconvolgendo l'assetto tradizionale della terra e dei cieli. Un altro motivo della voga dei flippers è forse da cercare nel fatto che essi inibiscono all'uomo di pensare e per tale via distendono il sistema nervoso; questo povero nostro sistema nervoso, ogni giorno sempre più bersagliato da emozioni, contrarietà, rumori incivili, spettacoli sguaiati. Gli uomini si rifugiano accanto ai flippers allo stesso modo come fanno davanti ai televisori, più per un bisogno di estraniarsi da se stessi, una vera e propria evasione dunque, che per cercare un divertimento. Ma la ragione più intima sta probabilmente nella crescente solitudine degli uomini. In questa nostra età dominata dall'ansia del benessere materiale, dall'ingordigia del denaro e dall'assillo del successo, gli uomini non hanno più tempo per conoscersi fin dentro al cuore e volersi lene. Ciascuno sta per sé, ciascuno è un'isola senza approdi; e le persone, private di quel vigoroso, confortante alimento che un tempo traevano dall'amicizia, ora non trovano altra serenità che non sia quella chimica delle compresse dei tranquillanti 0 meccanica dei flippers. Naturalmente, si iratta di succedanei mediocri, di surrogati che danno l'illusione provvisoria di nutrire. Ma in realtà non sono alimenti dell'anima. E in definitiva noi assistiamo a questo controsenso: da una parte mai gli uomini hanno avuto come ora tanti beni e servizi a loro disposizione; e dall'altra mai gli uomini sono sfati più inquieti, incerti del futuro, amaramente scontenti di se stessi. La verità è che hanno ucciso l'amicizia. Nicola Adelfi
patryck


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Re: Storia del Flipper - 1958 - Articolo Il Flipper magico giocattolo
Postato: 31-mar-2011 22.15   in risposta a: licio in risposta a: licio
-Forse si illudono di essere al comando di qualche prodigiosa nave spaziale; certo trovano una facile evasione da questa nostra vita, sempre più tesa e solitaria

-E' il divertimento di una generazione che sta dimenticando l'amicizia

-E' un gioco basato sull'ottimismo; i punti vi piovono addosso a centinaia di migliaia e, per quanto poco sia il vostro merito, più inquieti, incerti del futuro, amaramente scontenti di se stessi.

-La verità è che hanno ucciso l'amicizia.

Queste me lo sono segnate da una parte...non vorrei dimenticarmele :D
Questo articolo e' bellissimo!
gamaleo


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Re: Storia del Flipper - 1958 - Articolo Il Flipper magico giocattolo
Postato: 1-apr-2011 11.28   in risposta a: licio in risposta a: licio
mai letto qualcosa di piu retorico e stupido!!!
un accozzaglia di analogie inventate al momento con una tendenza al dramma incredibile...
nemmeno l'eroina era mai stata descritta cosi!!!!


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