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Discussione: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb

 
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Permlink Risposte: 27 - Pagine: 1 - Ultimo Messaggio: 2-mar-2016 1.25 di red arrow
homer


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Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 9-feb-2016 19.32
 
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Salve a tutti,
dopo la riparazione del mio flipper, sto proseguendo con il restauro, sia di tutte le parti in metallo, di plastiche e dei ritocchi del piano di gioco.
Oltre a questo vorrei fare una pazzia, dato che dispongo di macchina CNC e di un buon tipografo con Plotter che stampa su tutte le superfici chiedo, se qualcuno di voi conoscesse il tipo di legno usato per costruire il piano di gioco perchè vorrei riprodurlo.
Ho gia' ricalcato il playfield su carta lucida ed è gia' nelle mani del tipografo insieme alle foto scattate da un professionista.
Ho letto qualche vostro commento ma parla solo di multistrato (generico).
Posto qualche foto del mio piano di gioco per identificare i vari strati (al centro mi sembra legno massello).
Grazie
meglioprimo


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 9-feb-2016 22.04   in risposta a: homer in risposta a: homer
Valido aiuto
homer ha scritto:
Salve a tutti,
dopo la riparazione del mio flipper, sto proseguendo con il restauro, sia di tutte le parti in metallo, di plastiche e dei ritocchi del piano di gioco.
Oltre a questo vorrei fare una pazzia, dato che dispongo di macchina CNC e di un buon tipografo con Plotter che stampa su tutte le superfici chiedo, se qualcuno di voi conoscesse il tipo di legno usato per costruire il piano di gioco perchè vorrei riprodurlo.
Ho gia' ricalcato il playfield su carta lucida ed è gia' nelle mani del tipografo insieme alle foto scattate da un professionista.
Ho letto qualche vostro commento ma parla solo di multistrato (generico).
Posto qualche foto del mio piano di gioco per identificare i vari strati (al centro mi sembra legno massello).
Grazie
Non ho mai trovato 2 piani che abbiano lo stesso tipo di legno, ci sono piani dove è un problema avvitare le viti legno se non si fa prima il preforo mentre c'è ne sono che le viti non tengono neanche se si impregnano nel vinavil, l'importante è che le venature del legno siano incrociate poi probabilmente c'era una "cottura" di stabilizzazione quando le tavole venivano messe nelle presse, poi come e con cosa venga fatta l'ultima impiallicciatura, strato sottile dal lato serigrafia, per me è un mistero, tutto questo trattamento perchè il legno non deve incurvarsi per effetto del calore che si crea all'interno. Il buon Giuliano forse può conoscere il procedimento in quanto lui i flipper li costruiva dal nuovo. Non so perchè vuoi fare tutto questo...e sono problemi tuoi..per poi avere un falso.
maxbesoz


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 11-feb-2016 16.30   in risposta a: homer in risposta a: homer
 
ciao,
siccome a me piace fare tavoli di flipper con giochi nuovi, mi interesserebbe sapere che tipo di CNC hai ed il costo. Mi sono fatto un tavolo di gioco a tema Asterix e l'ho fatto a mano, un lavoraccio!! Il legno era del vile truciolato.
saluti
massimo
actarus74


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 11-feb-2016 20.07   in risposta a: maxbesoz in risposta a: maxbesoz
 
buonasera amici
solo il grande lodola puo chiarirvi le idee........sa' vita morte e miracoli dei materiali "flipperistici"

saluti a tutti
meglioprimo


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 11-feb-2016 21.04   in risposta a: maxbesoz in risposta a: maxbesoz
 
maxbesoz ha scritto:
ciao,
siccome a me piace fare tavoli di flipper con giochi nuovi, mi interesserebbe sapere che tipo di CNC hai ed il costo. Mi sono fatto un tavolo di gioco a tema Asterix e l'ho fatto a mano, un lavoraccio!! Il legno era del vile truciolato.
saluti
massimo
Se vai su internet e scrivi macchine per legno a controllo numerico ne trovi a volontà e anche i prezzi
Per il legno serve un vero stratificato marino poi si fa il trattamento "laccatura????" sulla parte più brutta dove andrà poi fatta la serigrafia e una verniciatura sulla faccia opposta
maxbesoz


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 11-feb-2016 21.27   in risposta a: meglioprimo in risposta a: meglioprimo
 
ciao,
mesi fa ho trovato una CNC fatta in italia grande a sufficienza per lavorare tavoli di flipper a circa 5000?+attrezzi, una bella botta! non so se si può trovare roba a meno con piano di lavoro di circa 1000x650 mm.
massimo
frankie

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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 12-feb-2016 12.14   in risposta a: homer in risposta a: homer
 
Se dai fuoco ad un vecchio piano da flipper questo non brucerà come una normale tavola di legno di qualunque tipo , multistrato marino compreso.
Dopo ore diventerà nero , si storterà, alle estremità tenderà ad aprirsi ma non diventerà mai cenere.
Di cosa era fatto ?
ilsognodiunavita


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 13-feb-2016 7.46   in risposta a: maxbesoz in risposta a: maxbesoz
 
maxbesoz ha scritto:
ciao,
siccome a me piace fare tavoli di flipper con giochi nuovi, mi interesserebbe sapere che tipo di CNC hai ed il costo. Mi sono fatto un tavolo di gioco a tema Asterix e l'ho fatto a mano, un lavoraccio!! Il legno era del vile truciolato.
saluti
massimo
Trucciolato non va bene per troppi motivi o meglio per tutti i motivi , il più elementare è la non tenuta delle viti
homer


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 13-feb-2016 18.49   in risposta a: maxbesoz in risposta a: maxbesoz
 
maxbesoz ha scritto:
ciao,
siccome a me piace fare tavoli di flipper con giochi nuovi, mi interesserebbe sapere che tipo di CNC hai ed il costo. Mi sono fatto un tavolo di gioco a tema Asterix e l'ho fatto a mano, un lavoraccio!! Il legno era del vile truciolato.
saluti
massimo

Ciao,
questa è una prova semplice su legno....questa macchina è stata acquistata in America e costa circa $ 25.000.
Non è di mia proprietà, lavoro presso una grande organizzazione... ma posso usarla tranquillamente nel dopo lavoro... :-)
https://www.youtube.com/watch?v=5RvORbJxEqI
Saluti
Francesco
ilsognodiunavita


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 13-feb-2016 19.04   in risposta a: homer in risposta a: homer
Valido aiuto
homer ha scritto:
Salve a tutti,
dopo la riparazione del mio flipper, sto proseguendo con il restauro, sia di tutte le parti in metallo, di plastiche e dei ritocchi del piano di gioco.
Oltre a questo vorrei fare una pazzia, dato che dispongo di macchina CNC e di un buon tipografo con Plotter che stampa su tutte le superfici chiedo, se qualcuno di voi conoscesse il tipo di legno usato per costruire il piano di gioco perchè vorrei riprodurlo.
Ho gia' ricalcato il playfield su carta lucida ed è gia' nelle mani del tipografo insieme alle foto scattate da un professionista.
Ho letto qualche vostro commento ma parla solo di multistrato (generico).
Posto qualche foto del mio piano di gioco per identificare i vari strati (al centro mi sembra legno massello).
Grazie
Il piano del flipper racchiude tanta tecnica e esperienza che soltanto chi li ha fatti conosce , non serve soltanto essere mestieranti falegnami o serigrafi oppure verniciatori , questi tre mestieri ci sono tutti e anche molto fini , ma oltre questi occorrono le esperienze fatte con mille errori nel produrli , ogni particolare è dettato dagli errori fatti.
Partiamo dal multistrato vero e proprio , è un sandwich di 5 strati di essenze ciascuna con la sua caratteristica al posto giusto.
Praticamente il piano di legno deve essere molto stabile e non muoversi ne con il caldo ne con l'umido , deve avere caratteristica di tenere le viti molto serrate , deve essere verniciabile e molto duro superficialmente ma non secco , deve assorbire gli urti della pallina quando salta e battono sponde e bumper , deve essere lavabile anche con acqua ma non deve assorbirla e avere la superficie di una essenza oltre a dura e assorbente agli urti , anche bella quando verniciata trasparente.
Si parte da uno strato di legno duro non ricordo quale essenza fosse , interno che è in mezzo a due altri strati più morbidi ma di legno molto solido che tenga le viti , poteva essere faggio , a questo primo sandwich di circa 11 mm si applicano altre due essenze una per lato da 1mm circa solitamente era acero , il tutto è incollato con colla tipo compensato marino pressato il tutto da ottenere lo spessore voluto uguale in tutti i punti del piano, non sempre la composizione era la stessa ma le due impialacciature da 1mm sui due lati era sempre acero e il faggio era nei due trati oppure in quello centrale, tutti noi in italia li prendevamo già tagliati a misura a Bologna da una ditta che produceva compensati ancje speciali , ora non esiste più , rifornivano dei piani già tagliati a misura le 4 aziende che fabbricava piani , Zaccaria , Europlay , Baldazzi , mi sembra si chiamasse così e stampava piani per tutti i copiatori , e anche noi nel nostro piccolo producevamo interamente nei nostri laboratori i piani flipper , noi ne facevamo non molti , ogni tre mesi facevano circa 250 flipper perciò non arrivavamo a 1.000 annui , gli altri molti di più , avevamo falegnameria con pantografi copiatori , a quel tempo il controllo numerico non esisteva , carteggiatrici automatiche che con una passata levigava tutto il piano , altre levigatrici a nastro per le finiture , c'era sempre nei nostri laboratori Cabine di verniciatura dove verniciavamo anche i cassoni , e poi in altro laboratorio , erano tre laboratori distanti 200 metri uno dall'altro , c'era una serigrafia che faceva invidia ai serigrafi della mia zona , non ero a Milano o Bologna dove c'era tutto ma a Carrara che oltre al marmo nulla trovavi , avevamo una macchina serigrafica automatica della grandezza da stampare il grande piano e i vetri anche 4 giocatori , calcavi il pedale e partiva da solo racla e raschietto che dava la mano del colore a tutti i piani ,7 colori per il piano gioco , 13 colori per i vetri e anche specchiati , 7 colori per le isole di plastica.
Avevamo l'attrezzatura per fare i telai serigrafici non forno per essicare la gelatina data alle tele , bromografo e espositore per impressionare la gelatina nei telai , vasca con idrogetto per togliere la gelatina non impressionata ai telai , macchine serigrafiche manuali per serigrafare carter e ogni particolare non piano , e essicatori a rastrelliera dove passavano i piani o vetri o isole da un colore all'altro per essicare.
e la stampa del piano avveniva dopo avere preparato il piano di legno completo di tagli fori incollaggio dei tasselli luminosi , ogno foro taglio e alloggiamento per i tasselli luminosi era fatto con frese e pantografi copiatori , grosse macchine.

Il procedimento della lavorazione del piano iniziava con il fare una maschera in cui passava il tastatore del pantografo e c'era una maschera per ogni tipi di foro o taglio , una per i tagli per i ferretti dei passaggi , altro per i fori dei tasselli luminosi a misure differenti e per ogni misura si sostituiva la fresa che faceva il foro di due misure , quella del tassello che affiora nel piano e più piccolo dove il tassello appoggiava quanto pressato nel buco , altra maschera inclinata per lare la canala inclinata del lanciabilia , ogni scantonatura ai bordi piano era fatta per ultimo e si arrivava ad avere il piano finito di ogni taglio foro canaline , finito totalmente con ogni foro.
i due lati erano ancora come li consegnava il fabbricante del compensato e prima di iniziare le finiture incollavamo i tasselli luminosi dei colori e misure differenti.
Per incollare questi tasselli di polistirolo antiurto , di questo materiale erano fatti , si prendeva in un piatto da cucina pari , del vinavil , la colla bianca da falegnami , si mescolava al vinavil acetone in parti uguali e si faceva un altezza di questo miscuglio di circa 5mm . poi si inzuppava il tappo senza sporcare la parte superiore e si infilava nel buco del piano , quanto tutti inseriti si battevano con il martello battendo su un legnetto che faceva infilare il tassello fino a che il legno batteva nel piano , poi il giorno dopo iniziavamo a carteggiare ,
avevamo una macchina che carteggiava rettificando il piano con una sola passata , lo infilavi da un lato e usciva dall'altro , prima il sotto e poi il sopra dove c'erano i tappi , prima carta grossa poi media poi fine ,
fatto questo il piano si vedeva già abbastanza liscio ,
si dava una mano di vernice trasparente ai due lati piano e quando asciutta si levigava il sotto una sola volta tanto da togliere il pelo del legno che si addrizzava , dal lato superiore si lisciava con carta molto sottile levigandolo molto bene , era una levigatrice a banco che lavorava con un nastro di cartavetro largo circa 15 cm .
Qunado rifinito bene e spolverato si dava altra mano di trasparente e poi lisciato al fine con una carteggiatrice orbitale che liscia senza mangiare troppo.
quando lisciato si iniziava la serigrafia partendo dal bianco e successivamente sempre i colori più scuri per finire con il nero.
il piano era finito completamente , ora voleva protetto con il trasparente a finire e si usava il trasparente a due componenti da pavimenti parquet , sia il trasparente iniziale che finale erano alla nitro e l'inchiostro dei piani era PLASTIGLOSS , i due trasparenti e questo inchiostro si amavano tra di loro e l'ancoraggio sia sulla vernice trasparente di fondo che nei tappi di polistirolo antiurto era un ancoraggio chimico , nel senso che si amalgamava e quando secco era tutto un blocco , tutti sia in italia che america usavano questo procedimento sia di vernici che di inchiostro , tutti gli altri tipi si sfogliava o non durava nel tempo.
Ora mi dici che non serve più serigrafia ma c'è una stampa particolare e tutto è più facile , mi incuriosisci e spero ci terrai al corrente del lavoro .
Attento quando stampi perchè la stampa deve aggrapparsi chimicamente al legno i tappi e il trasparente finale a protezione deve aggrappare entrambi , sottofondo legno e inchiostro , se non si amano si arriccia oppure si sfoglia oppure si toglie lavando con alcol o altri aggressivi.
Quando finito si mettevano pezzetti di carta igienica dentro i tappini dietro e una mano di grigio al legno , poi togli la carta dai tappi.
Fatto il piano dovevamo farci tutti i buchetti , le punzonature che indicavano dove avvitare i pezzi e qua usavamo due tecniche , sulle serie di 250 piani si facevano due maschere di alluminio a 10mm con tutti i buchi e le spine che spuntavano per 5mm , si metteva la maschera del sotto e si metteva il piano , poi si metteva sopra l'altra maschera con le spine sopra , una pressa li pressava e i piani erano punzonati sopra e sotto per facilitare l'avvitatura giusta dei pezzi.
quando per qualche motivo si stampava una piccola serie di un centinaio di piani , non facevamo queste maschere complicate ma erano di plexiglas con tutti i fori e con una punta la passavamo nei fori e bucavano il piano , la punta era da trapano cortissima messa in un avvitatore pneumatico su bilanciere .
Era una lavorazione nel complesso lunga ma orma abituati riuscivano in tre giorni ad avere i piani finiti stampati pronti da montare , e noi eravamo nessuno , immagina Europlay o Zaccaria che erano vere industri con centinaia di persone , noi tra tutti non abbiamo mai superato 25 persone ,
poi con il primo videogioco tutto è finito.
homer


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 13-feb-2016 19.48   in risposta a: ilsognodiunavita in risposta a: ilsognodiunavita
 
ilsognodiunavita ha scritto:
homer ha scritto:
Salve a tutti,
dopo la riparazione del mio flipper, sto proseguendo con il restauro, sia di tutte le parti in metallo, di plastiche e dei ritocchi del piano di gioco.
Oltre a questo vorrei fare una pazzia, dato che dispongo di macchina CNC e di un buon tipografo con Plotter che stampa su tutte le superfici chiedo, se qualcuno di voi conoscesse il tipo di legno usato per costruire il piano di gioco perchè vorrei riprodurlo.
Ho gia' ricalcato il playfield su carta lucida ed è gia' nelle mani del tipografo insieme alle foto scattate da un professionista.
Ho letto qualche vostro commento ma parla solo di multistrato (generico).
Posto qualche foto del mio piano di gioco per identificare i vari strati (al centro mi sembra legno massello).
Grazie
Il piano del flipper racchiude tanta tecnica e esperienza che soltanto chi li ha fatti conosce , non serve soltanto essere mestieranti falegnami o serigrafi oppure verniciatori , questi tre mestieri ci sono tutti e anche molto fini , ma oltre questi occorrono le esperienze fatte con mille errori nel produrli , ogni particolare è dettato dagli errori fatti.
Partiamo dal multistrato vero e proprio , è un sandwich di 5 strati di essenze ciascuna con la sua caratteristica al posto giusto.
Praticamente il piano di legno deve essere molto stabile e non muoversi ne con il caldo ne con l'umido , deve avere caratteristica di tenere le viti molto serrate , deve essere verniciabile e molto duro superficialmente ma non secco , deve assorbire gli urti della pallina quando salta e battono sponde e bumper , deve essere lavabile anche con acqua ma non deve assorbirla e avere la superficie di una essenza oltre a dura e assorbente agli urti , anche bella quando verniciata trasparente.
Si parte da uno strato di legno duro non ricordo quale essenza fosse , interno che è in mezzo a due altri strati più morbidi ma di legno molto solido che tenga le viti , poteva essere faggio , a questo primo sandwich di circa 11 mm si applicano altre due essenze una per lato da 1mm circa solitamente era acero , il tutto è incollato con colla tipo compensato marino pressato il tutto da ottenere lo spessore voluto uguale in tutti i punti del piano, non sempre la composizione era la stessa ma le due impialacciature da 1mm sui due lati era sempre acero e il faggio era nei due trati oppure in quello centrale, tutti noi in italia li prendevamo già tagliati a misura a Bologna da una ditta che produceva compensati ancje speciali , ora non esiste più , rifornivano dei piani già tagliati a misura le 4 aziende che fabbricava piani , Zaccaria , Europlay , Baldazzi , mi sembra si chiamasse così e stampava piani per tutti i copiatori , e anche noi nel nostro piccolo producevamo interamente nei nostri laboratori i piani flipper , noi ne facevamo non molti , ogni tre mesi facevano circa 250 flipper perciò non arrivavamo a 1.000 annui , gli altri molti di più , avevamo falegnameria con pantografi copiatori , a quel tempo il controllo numerico non esisteva , carteggiatrici automatiche che con una passata levigava tutto il piano , altre levigatrici a nastro per le finiture , c'era sempre nei nostri laboratori Cabine di verniciatura dove verniciavamo anche i cassoni , e poi in altro laboratorio , erano tre laboratori distanti 200 metri uno dall'altro , c'era una serigrafia che faceva invidia ai serigrafi della mia zona , non ero a Milano o Bologna dove c'era tutto ma a Carrara che oltre al marmo nulla trovavi , avevamo una macchina serigrafica automatica della grandezza da stampare il grande piano e i vetri anche 4 giocatori , calcavi il pedale e partiva da solo racla e raschietto che dava la mano del colore a tutti i piani ,7 colori per il piano gioco , 13 colori per i vetri e anche specchiati , 7 colori per le isole di plastica.
Avevamo l'attrezzatura per fare i telai serigrafici non forno per essicare la gelatina data alle tele , bromografo e espositore per impressionare la gelatina nei telai , vasca con idrogetto per togliere la gelatina non impressionata ai telai , macchine serigrafiche manuali per serigrafare carter e ogni particolare non piano , e essicatori a rastrelliera dove passavano i piani o vetri o isole da un colore all'altro per essicare.
e la stampa del piano avveniva dopo avere preparato il piano di legno completo di tagli fori incollaggio dei tasselli luminosi , ogno foro taglio e alloggiamento per i tasselli luminosi era fatto con frese e pantografi copiatori , grosse macchine.

Il procedimento della lavorazione del piano iniziava con il fare una maschera in cui passava il tastatore del pantografo e c'era una maschera per ogni tipi di foro o taglio , una per i tagli per i ferretti dei passaggi , altro per i fori dei tasselli luminosi a misure differenti e per ogni misura si sostituiva la fresa che faceva il foro di due misure , quella del tassello che affiora nel piano e più piccolo dove il tassello appoggiava quanto pressato nel buco , altra maschera inclinata per lare la canala inclinata del lanciabilia , ogni scantonatura ai bordi piano era fatta per ultimo e si arrivava ad avere il piano finito di ogni taglio foro canaline , finito totalmente con ogni foro.
i due lati erano ancora come li consegnava il fabbricante del compensato e prima di iniziare le finiture incollavamo i tasselli luminosi dei colori e misure differenti.
Per incollare questi tasselli di polistirolo antiurto , di questo materiale erano fatti , si prendeva in un piatto da cucina pari , del vinavil , la colla bianca da falegnami , si mescolava al vinavil acetone in parti uguali e si faceva un altezza di questo miscuglio di circa 5mm . poi si inzuppava il tappo senza sporcare la parte superiore e si infilava nel buco del piano , quanto tutti inseriti si battevano con il martello battendo su un legnetto che faceva infilare il tassello fino a che il legno batteva nel piano , poi il giorno dopo iniziavamo a carteggiare ,
avevamo una macchina che carteggiava rettificando il piano con una sola passata , lo infilavi da un lato e usciva dall'altro , prima il sotto e poi il sopra dove c'erano i tappi , prima carta grossa poi media poi fine ,
fatto questo il piano si vedeva già abbastanza liscio ,
si dava una mano di vernice trasparente ai due lati piano e quando asciutta si levigava il sotto una sola volta tanto da togliere il pelo del legno che si addrizzava , dal lato superiore si lisciava con carta molto sottile levigandolo molto bene , era una levigatrice a banco che lavorava con un nastro di cartavetro largo circa 15 cm .
Qunado rifinito bene e spolverato si dava altra mano di trasparente e poi lisciato al fine con una carteggiatrice orbitale che liscia senza mangiare troppo.
quando lisciato si iniziava la serigrafia partendo dal bianco e successivamente sempre i colori più scuri per finire con il nero.
il piano era finito completamente , ora voleva protetto con il trasparente a finire e si usava il trasparente a due componenti da pavimenti parquet , sia il trasparente iniziale che finale erano alla nitro e l'inchiostro dei piani era PLASTIGLOSS , i due trasparenti e questo inchiostro si amavano tra di loro e l'ancoraggio sia sulla vernice trasparente di fondo che nei tappi di polistirolo antiurto era un ancoraggio chimico , nel senso che si amalgamava e quando secco era tutto un blocco , tutti sia in italia che america usavano questo procedimento sia di vernici che di inchiostro , tutti gli altri tipi si sfogliava o non durava nel tempo.
Ora mi dici che non serve più serigrafia ma c'è una stampa particolare e tutto è più facile , mi incuriosisci e spero ci terrai al corrente del lavoro .
Attento quando stampi perchè la stampa deve aggrapparsi chimicamente al legno i tappi e il trasparente finale a protezione deve aggrappare entrambi , sottofondo legno e inchiostro , se non si amano si arriccia oppure si sfoglia oppure si toglie lavando con alcol o altri aggressivi.
Quando finito si mettevano pezzetti di carta igienica dentro i tappini dietro e una mano di grigio al legno , poi togli la carta dai tappi.
Fatto il piano dovevamo farci tutti i buchetti , le punzonature che indicavano dove avvitare i pezzi e qua usavamo due tecniche , sulle serie di 250 piani si facevano due maschere di alluminio a 10mm con tutti i buchi e le spine che spuntavano per 5mm , si metteva la maschera del sotto e si metteva il piano , poi si metteva sopra l'altra maschera con le spine sopra , una pressa li pressava e i piani erano punzonati sopra e sotto per facilitare l'avvitatura giusta dei pezzi.
quando per qualche motivo si stampava una piccola serie di un centinaio di piani , non facevamo queste maschere complicate ma erano di plexiglas con tutti i fori e con una punta la passavamo nei fori e bucavano il piano , la punta era da trapano cortissima messa in un avvitatore pneumatico su bilanciere .
Era una lavorazione nel complesso lunga ma orma abituati riuscivano in tre giorni ad avere i piani finiti stampati pronti da montare , e noi eravamo nessuno , immagina Europlay o Zaccaria che erano vere industri con centinaia di persone , noi tra tutti non abbiamo mai superato 25 persone ,
poi con il primo videogioco tutto è finito.


Sogno, ti faccio i miei COMPLIMENTI...questo è un lato della costruzione dei flipper che non conoscevo bene e questo mi affascina. deve essere stato bello per te creare dal nulla dei veri capolavori, ti ringrazio della procedura dettagliata che hai fatto, sarà utile anche a tanta gente che "purtroppo" non conosceva questi processi in quanto trovandosi negli anni della "tecnologia" che tutto si crea ma si distrugge in un attimo!!!
...Solo un punto non mi è chiaro..ma il Plastigloss era alla nitro? non cozzava con i colori acrilici?
Siccome sto ritoccando il piano con colori acrilici (decoart Americana), dovrei poi fissare tutto il piano con il trasparente, quindi, se ho capito bene dovrei prendere il bicomponente per parquet? E sono tutti alla nitro?
GRAZIE
ilsognodiunavita


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 14-feb-2016 8.58   in risposta a: homer in risposta a: homer
 
homer ha scritto:
maxbesoz ha scritto:
ciao,
siccome a me piace fare tavoli di flipper con giochi nuovi, mi interesserebbe sapere che tipo di CNC hai ed il costo. Mi sono fatto un tavolo di gioco a tema Asterix e l'ho fatto a mano, un lavoraccio!! Il legno era del vile truciolato.
saluti
massimo

Ciao,
questa è una prova semplice su legno....questa macchina è stata acquistata in America e costa circa $ 25.000.
Non è di mia proprietà, lavoro presso una grande organizzazione... ma posso usarla tranquillamente nel dopo lavoro... :-)
https://www.youtube.com/watch?v=5RvORbJxEqI
Saluti
Francesco

ricordare come facevamo tutti e vedere come lavora da sola mi fa sorridere , la programmazione di questa macchina quanto tempo porta via a chi deve farla considerando tutte le operazione foratura tagli e scantonature , è lungo da farsi oppure facile per tutti.
Conosco una persona che ne ha una in laboratorio dismessa , molto grande come piano di lavoro , non l'ho mai vista lavorare , facevano videogiochi cassoni e altro.
ilsognodiunavita


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 14-feb-2016 10.04   in risposta a: homer in risposta a: homer
Valido aiuto
homer ha scritto:
ilsognodiunavita ha scritto:
homer ha scritto:
Salve a tutti,
dopo la riparazione del mio flipper, sto proseguendo con il restauro, sia di tutte le parti in metallo, di plastiche e dei ritocchi del piano di gioco.
Oltre a questo vorrei fare una pazzia, dato che dispongo di macchina CNC e di un buon tipografo con Plotter che stampa su tutte le superfici chiedo, se qualcuno di voi conoscesse il tipo di legno usato per costruire il piano di gioco perchè vorrei riprodurlo.
Ho gia' ricalcato il playfield su carta lucida ed è gia' nelle mani del tipografo insieme alle foto scattate da un professionista.
Ho letto qualche vostro commento ma parla solo di multistrato (generico).
Posto qualche foto del mio piano di gioco per identificare i vari strati (al centro mi sembra legno massello).
Grazie
Il piano del flipper racchiude tanta tecnica e esperienza che soltanto chi li ha fatti conosce , non serve soltanto essere mestieranti falegnami o serigrafi oppure verniciatori , questi tre mestieri ci sono tutti e anche molto fini , ma oltre questi occorrono le esperienze fatte con mille errori nel produrli , ogni particolare è dettato dagli errori fatti.
Partiamo dal multistrato vero e proprio , è un sandwich di 5 strati di essenze ciascuna con la sua caratteristica al posto giusto.
Praticamente il piano di legno deve essere molto stabile e non muoversi ne con il caldo ne con l'umido , deve avere caratteristica di tenere le viti molto serrate , deve essere verniciabile e molto duro superficialmente ma non secco , deve assorbire gli urti della pallina quando salta e battono sponde e bumper , deve essere lavabile anche con acqua ma non deve assorbirla e avere la superficie di una essenza oltre a dura e assorbente agli urti , anche bella quando verniciata trasparente.
Si parte da uno strato di legno duro non ricordo quale essenza fosse , interno che è in mezzo a due altri strati più morbidi ma di legno molto solido che tenga le viti , poteva essere faggio , a questo primo sandwich di circa 11 mm si applicano altre due essenze una per lato da 1mm circa solitamente era acero , il tutto è incollato con colla tipo compensato marino pressato il tutto da ottenere lo spessore voluto uguale in tutti i punti del piano, non sempre la composizione era la stessa ma le due impialacciature da 1mm sui due lati era sempre acero e il faggio era nei due trati oppure in quello centrale, tutti noi in italia li prendevamo già tagliati a misura a Bologna da una ditta che produceva compensati ancje speciali , ora non esiste più , rifornivano dei piani già tagliati a misura le 4 aziende che fabbricava piani , Zaccaria , Europlay , Baldazzi , mi sembra si chiamasse così e stampava piani per tutti i copiatori , e anche noi nel nostro piccolo producevamo interamente nei nostri laboratori i piani flipper , noi ne facevamo non molti , ogni tre mesi facevano circa 250 flipper perciò non arrivavamo a 1.000 annui , gli altri molti di più , avevamo falegnameria con pantografi copiatori , a quel tempo il controllo numerico non esisteva , carteggiatrici automatiche che con una passata levigava tutto il piano , altre levigatrici a nastro per le finiture , c'era sempre nei nostri laboratori Cabine di verniciatura dove verniciavamo anche i cassoni , e poi in altro laboratorio , erano tre laboratori distanti 200 metri uno dall'altro , c'era una serigrafia che faceva invidia ai serigrafi della mia zona , non ero a Milano o Bologna dove c'era tutto ma a Carrara che oltre al marmo nulla trovavi , avevamo una macchina serigrafica automatica della grandezza da stampare il grande piano e i vetri anche 4 giocatori , calcavi il pedale e partiva da solo racla e raschietto che dava la mano del colore a tutti i piani ,7 colori per il piano gioco , 13 colori per i vetri e anche specchiati , 7 colori per le isole di plastica.
Avevamo l'attrezzatura per fare i telai serigrafici non forno per essicare la gelatina data alle tele , bromografo e espositore per impressionare la gelatina nei telai , vasca con idrogetto per togliere la gelatina non impressionata ai telai , macchine serigrafiche manuali per serigrafare carter e ogni particolare non piano , e essicatori a rastrelliera dove passavano i piani o vetri o isole da un colore all'altro per essicare.
e la stampa del piano avveniva dopo avere preparato il piano di legno completo di tagli fori incollaggio dei tasselli luminosi , ogno foro taglio e alloggiamento per i tasselli luminosi era fatto con frese e pantografi copiatori , grosse macchine.

Il procedimento della lavorazione del piano iniziava con il fare una maschera in cui passava il tastatore del pantografo e c'era una maschera per ogni tipi di foro o taglio , una per i tagli per i ferretti dei passaggi , altro per i fori dei tasselli luminosi a misure differenti e per ogni misura si sostituiva la fresa che faceva il foro di due misure , quella del tassello che affiora nel piano e più piccolo dove il tassello appoggiava quanto pressato nel buco , altra maschera inclinata per lare la canala inclinata del lanciabilia , ogni scantonatura ai bordi piano era fatta per ultimo e si arrivava ad avere il piano finito di ogni taglio foro canaline , finito totalmente con ogni foro.
i due lati erano ancora come li consegnava il fabbricante del compensato e prima di iniziare le finiture incollavamo i tasselli luminosi dei colori e misure differenti.
Per incollare questi tasselli di polistirolo antiurto , di questo materiale erano fatti , si prendeva in un piatto da cucina pari , del vinavil , la colla bianca da falegnami , si mescolava al vinavil acetone in parti uguali e si faceva un altezza di questo miscuglio di circa 5mm . poi si inzuppava il tappo senza sporcare la parte superiore e si infilava nel buco del piano , quanto tutti inseriti si battevano con il martello battendo su un legnetto che faceva infilare il tassello fino a che il legno batteva nel piano , poi il giorno dopo iniziavamo a carteggiare ,
avevamo una macchina che carteggiava rettificando il piano con una sola passata , lo infilavi da un lato e usciva dall'altro , prima il sotto e poi il sopra dove c'erano i tappi , prima carta grossa poi media poi fine ,
fatto questo il piano si vedeva già abbastanza liscio ,
si dava una mano di vernice trasparente ai due lati piano e quando asciutta si levigava il sotto una sola volta tanto da togliere il pelo del legno che si addrizzava , dal lato superiore si lisciava con carta molto sottile levigandolo molto bene , era una levigatrice a banco che lavorava con un nastro di cartavetro largo circa 15 cm .
Qunado rifinito bene e spolverato si dava altra mano di trasparente e poi lisciato al fine con una carteggiatrice orbitale che liscia senza mangiare troppo.
quando lisciato si iniziava la serigrafia partendo dal bianco e successivamente sempre i colori più scuri per finire con il nero.
il piano era finito completamente , ora voleva protetto con il trasparente a finire e si usava il trasparente a due componenti da pavimenti parquet , sia il trasparente iniziale che finale erano alla nitro e l'inchiostro dei piani era PLASTIGLOSS , i due trasparenti e questo inchiostro si amavano tra di loro e l'ancoraggio sia sulla vernice trasparente di fondo che nei tappi di polistirolo antiurto era un ancoraggio chimico , nel senso che si amalgamava e quando secco era tutto un blocco , tutti sia in italia che america usavano questo procedimento sia di vernici che di inchiostro , tutti gli altri tipi si sfogliava o non durava nel tempo.
Ora mi dici che non serve più serigrafia ma c'è una stampa particolare e tutto è più facile , mi incuriosisci e spero ci terrai al corrente del lavoro .
Attento quando stampi perchè la stampa deve aggrapparsi chimicamente al legno i tappi e il trasparente finale a protezione deve aggrappare entrambi , sottofondo legno e inchiostro , se non si amano si arriccia oppure si sfoglia oppure si toglie lavando con alcol o altri aggressivi.
Quando finito si mettevano pezzetti di carta igienica dentro i tappini dietro e una mano di grigio al legno , poi togli la carta dai tappi.
Fatto il piano dovevamo farci tutti i buchetti , le punzonature che indicavano dove avvitare i pezzi e qua usavamo due tecniche , sulle serie di 250 piani si facevano due maschere di alluminio a 10mm con tutti i buchi e le spine che spuntavano per 5mm , si metteva la maschera del sotto e si metteva il piano , poi si metteva sopra l'altra maschera con le spine sopra , una pressa li pressava e i piani erano punzonati sopra e sotto per facilitare l'avvitatura giusta dei pezzi.
quando per qualche motivo si stampava una piccola serie di un centinaio di piani , non facevamo queste maschere complicate ma erano di plexiglas con tutti i fori e con una punta la passavamo nei fori e bucavano il piano , la punta era da trapano cortissima messa in un avvitatore pneumatico su bilanciere .
Era una lavorazione nel complesso lunga ma orma abituati riuscivano in tre giorni ad avere i piani finiti stampati pronti da montare , e noi eravamo nessuno , immagina Europlay o Zaccaria che erano vere industri con centinaia di persone , noi tra tutti non abbiamo mai superato 25 persone ,
poi con il primo videogioco tutto è finito.

Sogno, ti faccio i miei COMPLIMENTI...questo è un lato della costruzione dei flipper che non conoscevo bene e questo mi affascina.

*********
era affascinante fare il flipper , tanto era il fascino che ha accecato tutti i costruttori sia italiani che americani , abbagliati non abbiamo saputo guardare più avanti del nostro naso e il bel castello fatato è svanito al risveglio in un attimo , è bastato un monitor bianco nero con dei marzianini che volevano invadere la terra , hanno distrutto tutto.
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deve essere stato bello per te creare dal nulla dei veri capolavori, ti ringrazio della procedura dettagliata che hai fatto, sarà utile anche a tanta gente che "purtroppo" non conosceva questi processi in quanto trovandosi negli anni della "tecnologia" che tutto si crea ma si distrugge in un attimo!!!
*********
tutta l'esperienza passata non sarà mai utile a nessuno , la sto sfruttando nel mio lavoro , nulla riesce a bloccarmi trovando un ostacolo tecnico perchè l'ho già vissuto 40 anni fa'.
Per capire queste parole devi prendere un flipper meccanico e un elettronico ,
apri il meccanicico e inizi a guardare dentro , ogni particolare aveva una sua storia , prendi i fili del cablaggio , sono tutti isolati in trecciatura di cotone , prova a pensare che dovevi farteli da solo in laboratori , 50 colori differenti di tre sezioni diverse e non eri esperto in nulla e non c'era internet ad aiutare , il mio internet erano le pagine gialle di milano , trovavi tutto , se 40 anni fa' consultavi le pagine di milano e cercavi una bomba atomica , se sapevi cercare , a milano la trovavi , tutti leggevano il giornale , io pagine gialle , ho ancora nei ricordi il frastuono di 4 macchine trecciatrici che ricoprivano il trefolo di rame con i cotoni colorati.
Nulla delle lavorazioni del flipper era grossolano ma alta tecnica di precisione e ogni strumento dovevo autocostruirlo da solo , un piccolo reparto con frese trapani torni puntatrici e altro serviva a fare attrezzature , prendi i pacchi lamellari dei passaggi u bersagli dei flipper , avevamo fatto una macchinetta che buttavi dentro pigiavi un pedale pneumatico e un colpo faceva il pacco senza dover mettere lamella spessore lamella tubicino , quando questi attrezzi lavoravano ci si incantava
E i cablaggi? hai mai visto le attrezzature per fare i cablaggi? circa 500 metri di filo , una macchina li tagliava tutti alle misure differenti e giuste , altra macchina li spellava ai capi , si parla di cavi in cotone , altra li prestagnava ,e si parla di 40 anni fa' , era oro la fiera di milano quando era la fiera storica , trovavi tutto.
Tutto era la prima volta quando facevi qualcosa del flipper , non c'erano esperti non c'era dialogo dovevi inventare , in piccolo per afre le ragnatele nei cassoni , è stato come cercare il castello incantato e poi era la più grande stupidaggine , ma solo quando lo sapevi , prima impossibile , le fabbriche di vernici si arrendevano non sapendo cosa fare.
Hai mai contato quante viti ci sono a tenere pezzi portalampade e altro? le due misure più numerose 3.5x9mm dei portalampade e 3.5x13mm dei pezzi staffe e altro , non si prendevano neppure in mano per avvitarle ma se ne vuotava un sacco in un grande imbuto e trovavi la vite sulla punta degli avvitatori , bastava spingere e era avvitata ,
il sibilo degli avvitatori pneumatici, era una musica e il profumo dell'incenso rilasciato dallo stagno per le saldature ti restava nel naso , neppure in chiesa era tanto riconoscibile.
e la macchina che impregnava i fili in cotone appena trecciati , l'ambiente in cui era posizionata aveva le pareti con tante carrucole ai muri dove passavano i fili estendendosi per un centinaio di metri avanti indietro per far asciugare il prodotto prima di raccogliere il filo asciutto.
In un paesino dove nulla trovi era un problema anche la zincatura dei pezzi metallici , e un reparto interno aveva la zincatura elettrolitica , 12 vasche di circa i metro cubo erano piene di liquidi adatti a fare la zincatura , tre colori facevamo , irridescente , bianco ghiaccio , nera , e nulla sapevi di questa tecnica , , praticamente nulla sapevi di nulla.
Poi apri un elettronico e guardi dentro la testa , quante schede , non eravamo elettronici e neppure dei geni , io poi non sono mai stato neppure intelligente ma solo somaro , eppure in sei mesi abbiamo presentato alla fiera di milano nel padiglione dei flipper , affiancati ai meccanici avevamo i quattro giocatori tutto elettronico , una testa piena di schede e tutta fatta da noi, copiavamo williams e la mattina dell'apertura era una lite infinita con l'importatore williams che trovava il suo ultimo flipper copiato e identico all'originale , di punto in bianco era nato il reparto elettronica da manovali inesperti come eravamo noi.
ricordo venivano i rappresentanti delle case madri di componenti elettronici national texas farchaild e altri,
ricordo lo sguardo del venditore di display a 7 segni , ogni flipper a 4 giocatori ne aveva una trentina , chiedeva quanti e risposta 30.000 sollevava lo sguardo per ripetere , i flipper sono stati la follia di tre o quattro aziende nate da nulla e finite nel nulla , la mia era la più piccola ma immagino Zaccaria e Europlay che erano aziende mondiali , due marzianini e la fine.
Anche quello che vedi semplice era complicato allora essendo inesperti.
Ricordo quando è uscito il primo 4 giocatori elettronico con il vetro testa specchiato , e ora? a chi chiedere come farlo,
lo specchiato non è un passaggio serigrafico ma vero specchio , e le nottate erano di regola , nel laboratorio dove c'era il reparto elettronica e montaggio assemblaggio flipper finiti c'era una ambiente come casa in cui potevi dormire qualche ora quando non ce la facevi più.
E il vetro specchiato era pronto sui flipper , un vecchio vetraio della zona che aveva una richiesta da una azienda di bibite per fare vetri pubblicitari specchiati non sapeva dove battere la testa e gli abbiamo insegnato noi che nulla sapevamo.
Guardavi 100 flipper a più file nell'assemblaggio , davanti i finiti indietro quelli in preparazione e chi entrava si fermava , guardava avanti ma non vedeva , pensava estasiato , il fascino del flipper , era questo.
Poi quei marzianini.
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...Solo un punto non mi è chiaro..ma il Plastigloss era alla nitro? non cozzava con i colori acrilici?
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Gli inchiostri serigrafici erano di molti tipi a seconda di dove devi stampare , del materiale su cui stampi e a seconda della fatica che la stampa dovrà sopportare , quella dei flipper era la più faticosa perchè era come la pizza 4 stagioni , sopra ci passava di tutto , calore delle lampadine chiuse nel cassone , scottava il piano dopo 15 ore acceso , calore delle bobine e altro , fumo e fuliggine nera finissima che impregnava tutto , la pallina rotolava e sbatteva il piano ammaccandolo e non doveva screpolarsi ne stampa ne legno , uno sporco impossibile da togliere si incollava al piano dove rotolava la pallina , i noleggiatori non avevano i vostri prodotti da boutique per pulire , toglievano il vetro e giù alcool o benzina avio o petrolio o mille liquidi sgrassanti , magari il flipper era acceso e il cotone idrofilo , una grande manciata imbevuta di alcool o benzina si incendiava , anche questo accadeva .
eppure trovi piani dopo 40 anni ancora nuovi e i migliori erano quelli italiani , prendi un zaccaria e sembra appena fatto.

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IL PLASTIGLOSS
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questo inchiostro era a base di acetone , alla nitro , era adatto alla stampa del piano gioco e delle isole trasparenti in polistirolo antiurto , questa vernice a rapita essicazione aveva un aggancio meccanico al supporto stampato e per proteggerlo si davano due mani leggere e incrociate di vernice trasparente per parquet a due componenti , quando secca era irreversibile , potevi farci di tutto ma resisteva ,
non cozzava con nulla perchè i 7 colori che formavano il piano erano tutti plastigloss , era l'unico inchiostro che si amava con il legno del piano , con i tasselli di polistirolo antiurto luminosi e con la vernice finale bicomponente da parquet alla nitro ,
ACRILICI non so cosa significa , i flipper usavano plastigloss alla nitro per piano gioco e isole trasparente.

Per stampare il vetro si usava altro inchiostro SUPERGLOSS a base acquaragia , lunga essicazione e so aggrappava al vetro fortemente , se avessi stampato un vetro con inchiostro nito si sarebbe sfogliato in poco tempo , acquaragia e vetro si amano.
il finale del vetro era una stampa con inchiostro preparato mescolando supergloss trasparente e polvere di zinco impalpabile finissima che è impermeabile alla luce , telaio maglia grossa e la stampata dava quell'argento che vedi dietro al vetro dove le lampadine illuminano con numeri e altro , era una mano più spessa dato il telaio serigrafico a maglia grossa per permettere il passaggio delle polveri mescolate.

e poi c'era lo specchio ma qua lascio a voi divertirvi come avreste fatto.


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Siccome sto ritoccando il piano con colori acrilici (decoart Americana), dovrei poi fissare tutto il piano con il trasparente, quindi, se ho capito bene dovrei prendere il bicomponente per parquet? E sono tutti alla nitro?
GRAZIE
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Acrilico non so cosa significa e con chi si ama . ogni cosa che si fa è nella previsione dell'uso e quanta fatica sopporterà nel futuro
Se acquisti un cappotto a un 50enne prendilo buono che duri negli anni , ma se lo acquisti a un 90enne prendi quello che costa meno , durerà un anno e poi mancherà il 90enne.
Il tuo flipper non è più nei bar dove lavora come un mulo 15 ore al giorno , ma sarà un quadro orizzontale che farà qualche partita inizialmente e poi raccatterà polvere , io lo ritoccherei al meglio e poi non bicomponente eterno ma una mano di trasparente di una bomboletta spray già pronta , in casa tua è quel 90enne , il cappotto non si consuma.

GIA' , QUEI MARZIANINI , SONO STATI LA FINE DI TUTTO PER POI FINIRE LORO STESSI VELOCEMENTE
homer


Messaggi: 69
Registrato: 06-01-15
Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 14-feb-2016 11.19   in risposta a: ilsognodiunavita in risposta a: ilsognodiunavita
 
ilsognodiunavita ha scritto:
homer ha scritto:
ilsognodiunavita ha scritto:
homer ha scritto:
Salve a tutti,
dopo la riparazione del mio flipper, sto proseguendo con il restauro, sia di tutte le parti in metallo, di plastiche e dei ritocchi del piano di gioco.
Oltre a questo vorrei fare una pazzia, dato che dispongo di macchina CNC e di un buon tipografo con Plotter che stampa su tutte le superfici chiedo, se qualcuno di voi conoscesse il tipo di legno usato per costruire il piano di gioco perchè vorrei riprodurlo.
Ho gia' ricalcato il playfield su carta lucida ed è gia' nelle mani del tipografo insieme alle foto scattate da un professionista.
Ho letto qualche vostro commento ma parla solo di multistrato (generico).
Posto qualche foto del mio piano di gioco per identificare i vari strati (al centro mi sembra legno massello).
Grazie
Il piano del flipper racchiude tanta tecnica e esperienza che soltanto chi li ha fatti conosce , non serve soltanto essere mestieranti falegnami o serigrafi oppure verniciatori , questi tre mestieri ci sono tutti e anche molto fini , ma oltre questi occorrono le esperienze fatte con mille errori nel produrli , ogni particolare è dettato dagli errori fatti.
Partiamo dal multistrato vero e proprio , è un sandwich di 5 strati di essenze ciascuna con la sua caratteristica al posto giusto.
Praticamente il piano di legno deve essere molto stabile e non muoversi ne con il caldo ne con l'umido , deve avere caratteristica di tenere le viti molto serrate , deve essere verniciabile e molto duro superficialmente ma non secco , deve assorbire gli urti della pallina quando salta e battono sponde e bumper , deve essere lavabile anche con acqua ma non deve assorbirla e avere la superficie di una essenza oltre a dura e assorbente agli urti , anche bella quando verniciata trasparente.
Si parte da uno strato di legno duro non ricordo quale essenza fosse , interno che è in mezzo a due altri strati più morbidi ma di legno molto solido che tenga le viti , poteva essere faggio , a questo primo sandwich di circa 11 mm si applicano altre due essenze una per lato da 1mm circa solitamente era acero , il tutto è incollato con colla tipo compensato marino pressato il tutto da ottenere lo spessore voluto uguale in tutti i punti del piano, non sempre la composizione era la stessa ma le due impialacciature da 1mm sui due lati era sempre acero e il faggio era nei due trati oppure in quello centrale, tutti noi in italia li prendevamo già tagliati a misura a Bologna da una ditta che produceva compensati ancje speciali , ora non esiste più , rifornivano dei piani già tagliati a misura le 4 aziende che fabbricava piani , Zaccaria , Europlay , Baldazzi , mi sembra si chiamasse così e stampava piani per tutti i copiatori , e anche noi nel nostro piccolo producevamo interamente nei nostri laboratori i piani flipper , noi ne facevamo non molti , ogni tre mesi facevano circa 250 flipper perciò non arrivavamo a 1.000 annui , gli altri molti di più , avevamo falegnameria con pantografi copiatori , a quel tempo il controllo numerico non esisteva , carteggiatrici automatiche che con una passata levigava tutto il piano , altre levigatrici a nastro per le finiture , c'era sempre nei nostri laboratori Cabine di verniciatura dove verniciavamo anche i cassoni , e poi in altro laboratorio , erano tre laboratori distanti 200 metri uno dall'altro , c'era una serigrafia che faceva invidia ai serigrafi della mia zona , non ero a Milano o Bologna dove c'era tutto ma a Carrara che oltre al marmo nulla trovavi , avevamo una macchina serigrafica automatica della grandezza da stampare il grande piano e i vetri anche 4 giocatori , calcavi il pedale e partiva da solo racla e raschietto che dava la mano del colore a tutti i piani ,7 colori per il piano gioco , 13 colori per i vetri e anche specchiati , 7 colori per le isole di plastica.
Avevamo l'attrezzatura per fare i telai serigrafici non forno per essicare la gelatina data alle tele , bromografo e espositore per impressionare la gelatina nei telai , vasca con idrogetto per togliere la gelatina non impressionata ai telai , macchine serigrafiche manuali per serigrafare carter e ogni particolare non piano , e essicatori a rastrelliera dove passavano i piani o vetri o isole da un colore all'altro per essicare.
e la stampa del piano avveniva dopo avere preparato il piano di legno completo di tagli fori incollaggio dei tasselli luminosi , ogno foro taglio e alloggiamento per i tasselli luminosi era fatto con frese e pantografi copiatori , grosse macchine.

Il procedimento della lavorazione del piano iniziava con il fare una maschera in cui passava il tastatore del pantografo e c'era una maschera per ogni tipi di foro o taglio , una per i tagli per i ferretti dei passaggi , altro per i fori dei tasselli luminosi a misure differenti e per ogni misura si sostituiva la fresa che faceva il foro di due misure , quella del tassello che affiora nel piano e più piccolo dove il tassello appoggiava quanto pressato nel buco , altra maschera inclinata per lare la canala inclinata del lanciabilia , ogni scantonatura ai bordi piano era fatta per ultimo e si arrivava ad avere il piano finito di ogni taglio foro canaline , finito totalmente con ogni foro.
i due lati erano ancora come li consegnava il fabbricante del compensato e prima di iniziare le finiture incollavamo i tasselli luminosi dei colori e misure differenti.
Per incollare questi tasselli di polistirolo antiurto , di questo materiale erano fatti , si prendeva in un piatto da cucina pari , del vinavil , la colla bianca da falegnami , si mescolava al vinavil acetone in parti uguali e si faceva un altezza di questo miscuglio di circa 5mm . poi si inzuppava il tappo senza sporcare la parte superiore e si infilava nel buco del piano , quanto tutti inseriti si battevano con il martello battendo su un legnetto che faceva infilare il tassello fino a che il legno batteva nel piano , poi il giorno dopo iniziavamo a carteggiare ,
avevamo una macchina che carteggiava rettificando il piano con una sola passata , lo infilavi da un lato e usciva dall'altro , prima il sotto e poi il sopra dove c'erano i tappi , prima carta grossa poi media poi fine ,
fatto questo il piano si vedeva già abbastanza liscio ,
si dava una mano di vernice trasparente ai due lati piano e quando asciutta si levigava il sotto una sola volta tanto da togliere il pelo del legno che si addrizzava , dal lato superiore si lisciava con carta molto sottile levigandolo molto bene , era una levigatrice a banco che lavorava con un nastro di cartavetro largo circa 15 cm .
Qunado rifinito bene e spolverato si dava altra mano di trasparente e poi lisciato al fine con una carteggiatrice orbitale che liscia senza mangiare troppo.
quando lisciato si iniziava la serigrafia partendo dal bianco e successivamente sempre i colori più scuri per finire con il nero.
il piano era finito completamente , ora voleva protetto con il trasparente a finire e si usava il trasparente a due componenti da pavimenti parquet , sia il trasparente iniziale che finale erano alla nitro e l'inchiostro dei piani era PLASTIGLOSS , i due trasparenti e questo inchiostro si amavano tra di loro e l'ancoraggio sia sulla vernice trasparente di fondo che nei tappi di polistirolo antiurto era un ancoraggio chimico , nel senso che si amalgamava e quando secco era tutto un blocco , tutti sia in italia che america usavano questo procedimento sia di vernici che di inchiostro , tutti gli altri tipi si sfogliava o non durava nel tempo.
Ora mi dici che non serve più serigrafia ma c'è una stampa particolare e tutto è più facile , mi incuriosisci e spero ci terrai al corrente del lavoro .
Attento quando stampi perchè la stampa deve aggrapparsi chimicamente al legno i tappi e il trasparente finale a protezione deve aggrappare entrambi , sottofondo legno e inchiostro , se non si amano si arriccia oppure si sfoglia oppure si toglie lavando con alcol o altri aggressivi.
Quando finito si mettevano pezzetti di carta igienica dentro i tappini dietro e una mano di grigio al legno , poi togli la carta dai tappi.
Fatto il piano dovevamo farci tutti i buchetti , le punzonature che indicavano dove avvitare i pezzi e qua usavamo due tecniche , sulle serie di 250 piani si facevano due maschere di alluminio a 10mm con tutti i buchi e le spine che spuntavano per 5mm , si metteva la maschera del sotto e si metteva il piano , poi si metteva sopra l'altra maschera con le spine sopra , una pressa li pressava e i piani erano punzonati sopra e sotto per facilitare l'avvitatura giusta dei pezzi.
quando per qualche motivo si stampava una piccola serie di un centinaio di piani , non facevamo queste maschere complicate ma erano di plexiglas con tutti i fori e con una punta la passavamo nei fori e bucavano il piano , la punta era da trapano cortissima messa in un avvitatore pneumatico su bilanciere .
Era una lavorazione nel complesso lunga ma orma abituati riuscivano in tre giorni ad avere i piani finiti stampati pronti da montare , e noi eravamo nessuno , immagina Europlay o Zaccaria che erano vere industri con centinaia di persone , noi tra tutti non abbiamo mai superato 25 persone ,
poi con il primo videogioco tutto è finito.

Sogno, ti faccio i miei COMPLIMENTI...questo è un lato della costruzione dei flipper che non conoscevo bene e questo mi affascina.

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era affascinante fare il flipper , tanto era il fascino che ha accecato tutti i costruttori sia italiani che americani , abbagliati non abbiamo saputo guardare più avanti del nostro naso e il bel castello fatato è svanito al risveglio in un attimo , è bastato un monitor bianco nero con dei marzianini che volevano invadere la terra , hanno distrutto tutto.
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deve essere stato bello per te creare dal nulla dei veri capolavori, ti ringrazio della procedura dettagliata che hai fatto, sarà utile anche a tanta gente che "purtroppo" non conosceva questi processi in quanto trovandosi negli anni della "tecnologia" che tutto si crea ma si distrugge in un attimo!!!
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tutta l'esperienza passata non sarà mai utile a nessuno , la sto sfruttando nel mio lavoro , nulla riesce a bloccarmi trovando un ostacolo tecnico perchè l'ho già vissuto 40 anni fa'.
Per capire queste parole devi prendere un flipper meccanico e un elettronico ,
apri il meccanicico e inizi a guardare dentro , ogni particolare aveva una sua storia , prendi i fili del cablaggio , sono tutti isolati in trecciatura di cotone , prova a pensare che dovevi farteli da solo in laboratori , 50 colori differenti di tre sezioni diverse e non eri esperto in nulla e non c'era internet ad aiutare , il mio internet erano le pagine gialle di milano , trovavi tutto , se 40 anni fa' consultavi le pagine di milano e cercavi una bomba atomica , se sapevi cercare , a milano la trovavi , tutti leggevano il giornale , io pagine gialle , ho ancora nei ricordi il frastuono di 4 macchine trecciatrici che ricoprivano il trefolo di rame con i cotoni colorati.
Nulla delle lavorazioni del flipper era grossolano ma alta tecnica di precisione e ogni strumento dovevo autocostruirlo da solo , un piccolo reparto con frese trapani torni puntatrici e altro serviva a fare attrezzature , prendi i pacchi lamellari dei passaggi u bersagli dei flipper , avevamo fatto una macchinetta che buttavi dentro pigiavi un pedale pneumatico e un colpo faceva il pacco senza dover mettere lamella spessore lamella tubicino , quando questi attrezzi lavoravano ci si incantava
E i cablaggi? hai mai visto le attrezzature per fare i cablaggi? circa 500 metri di filo , una macchina li tagliava tutti alle misure differenti e giuste , altra macchina li spellava ai capi , si parla di cavi in cotone , altra li prestagnava ,e si parla di 40 anni fa' , era oro la fiera di milano quando era la fiera storica , trovavi tutto.
Tutto era la prima volta quando facevi qualcosa del flipper , non c'erano esperti non c'era dialogo dovevi inventare , in piccolo per afre le ragnatele nei cassoni , è stato come cercare il castello incantato e poi era la più grande stupidaggine , ma solo quando lo sapevi , prima impossibile , le fabbriche di vernici si arrendevano non sapendo cosa fare.
Hai mai contato quante viti ci sono a tenere pezzi portalampade e altro? le due misure più numerose 3.5x9mm dei portalampade e 3.5x13mm dei pezzi staffe e altro , non si prendevano neppure in mano per avvitarle ma se ne vuotava un sacco in un grande imbuto e trovavi la vite sulla punta degli avvitatori , bastava spingere e era avvitata ,
il sibilo degli avvitatori pneumatici, era una musica e il profumo dell'incenso rilasciato dallo stagno per le saldature ti restava nel naso , neppure in chiesa era tanto riconoscibile.
e la macchina che impregnava i fili in cotone appena trecciati , l'ambiente in cui era posizionata aveva le pareti con tante carrucole ai muri dove passavano i fili estendendosi per un centinaio di metri avanti indietro per far asciugare il prodotto prima di raccogliere il filo asciutto.
In un paesino dove nulla trovi era un problema anche la zincatura dei pezzi metallici , e un reparto interno aveva la zincatura elettrolitica , 12 vasche di circa i metro cubo erano piene di liquidi adatti a fare la zincatura , tre colori facevamo , irridescente , bianco ghiaccio , nera , e nulla sapevi di questa tecnica , , praticamente nulla sapevi di nulla.
Poi apri un elettronico e guardi dentro la testa , quante schede , non eravamo elettronici e neppure dei geni , io poi non sono mai stato neppure intelligente ma solo somaro , eppure in sei mesi abbiamo presentato alla fiera di milano nel padiglione dei flipper , affiancati ai meccanici avevamo i quattro giocatori tutto elettronico , una testa piena di schede e tutta fatta da noi, copiavamo williams e la mattina dell'apertura era una lite infinita con l'importatore williams che trovava il suo ultimo flipper copiato e identico all'originale , di punto in bianco era nato il reparto elettronica da manovali inesperti come eravamo noi.
ricordo venivano i rappresentanti delle case madri di componenti elettronici national texas farchaild e altri,
ricordo lo sguardo del venditore di display a 7 segni , ogni flipper a 4 giocatori ne aveva una trentina , chiedeva quanti e risposta 30.000 sollevava lo sguardo per ripetere , i flipper sono stati la follia di tre o quattro aziende nate da nulla e finite nel nulla , la mia era la più piccola ma immagino Zaccaria e Europlay che erano aziende mondiali , due marzianini e la fine.
Anche quello che vedi semplice era complicato allora essendo inesperti.
Ricordo quando è uscito il primo 4 giocatori elettronico con il vetro testa specchiato , e ora? a chi chiedere come farlo,
lo specchiato non è un passaggio serigrafico ma vero specchio , e le nottate erano di regola , nel laboratorio dove c'era il reparto elettronica e montaggio assemblaggio flipper finiti c'era una ambiente come casa in cui potevi dormire qualche ora quando non ce la facevi più.
E il vetro specchiato era pronto sui flipper , un vecchio vetraio della zona che aveva una richiesta da una azienda di bibite per fare vetri pubblicitari specchiati non sapeva dove battere la testa e gli abbiamo insegnato noi che nulla sapevamo.
Guardavi 100 flipper a più file nell'assemblaggio , davanti i finiti indietro quelli in preparazione e chi entrava si fermava , guardava avanti ma non vedeva , pensava estasiato , il fascino del flipper , era questo.
Poi quei marzianini.
........................................................

...Solo un punto non mi è chiaro..ma il Plastigloss era alla nitro? non cozzava con i colori acrilici?
************
Gli inchiostri serigrafici erano di molti tipi a seconda di dove devi stampare , del materiale su cui stampi e a seconda della fatica che la stampa dovrà sopportare , quella dei flipper era la più faticosa perchè era come la pizza 4 stagioni , sopra ci passava di tutto , calore delle lampadine chiuse nel cassone , scottava il piano dopo 15 ore acceso , calore delle bobine e altro , fumo e fuliggine nera finissima che impregnava tutto , la pallina rotolava e sbatteva il piano ammaccandolo e non doveva screpolarsi ne stampa ne legno , uno sporco impossibile da togliere si incollava al piano dove rotolava la pallina , i noleggiatori non avevano i vostri prodotti da boutique per pulire , toglievano il vetro e giù alcool o benzina avio o petrolio o mille liquidi sgrassanti , magari il flipper era acceso e il cotone idrofilo , una grande manciata imbevuta di alcool o benzina si incendiava , anche questo accadeva .
eppure trovi piani dopo 40 anni ancora nuovi e i migliori erano quelli italiani , prendi un zaccaria e sembra appena fatto.

.............................

IL PLASTIGLOSS
***********

questo inchiostro era a base di acetone , alla nitro , era adatto alla stampa del piano gioco e delle isole trasparenti in polistirolo antiurto , questa vernice a rapita essicazione aveva un aggancio meccanico al supporto stampato e per proteggerlo si davano due mani leggere e incrociate di vernice trasparente per parquet a due componenti , quando secca era irreversibile , potevi farci di tutto ma resisteva ,
non cozzava con nulla perchè i 7 colori che formavano il piano erano tutti plastigloss , era l'unico inchiostro che si amava con il legno del piano , con i tasselli di polistirolo antiurto luminosi e con la vernice finale bicomponente da parquet alla nitro ,
ACRILICI non so cosa significa , i flipper usavano plastigloss alla nitro per piano gioco e isole trasparente.

Per stampare il vetro si usava altro inchiostro SUPERGLOSS a base acquaragia , lunga essicazione e so aggrappava al vetro fortemente , se avessi stampato un vetro con inchiostro nito si sarebbe sfogliato in poco tempo , acquaragia e vetro si amano.
il finale del vetro era una stampa con inchiostro preparato mescolando supergloss trasparente e polvere di zinco impalpabile finissima che è impermeabile alla luce , telaio maglia grossa e la stampata dava quell'argento che vedi dietro al vetro dove le lampadine illuminano con numeri e altro , era una mano più spessa dato il telaio serigrafico a maglia grossa per permettere il passaggio delle polveri mescolate.

e poi c'era lo specchio ma qua lascio a voi divertirvi come avreste fatto.

.................................................

Siccome sto ritoccando il piano con colori acrilici (decoart Americana), dovrei poi fissare tutto il piano con il trasparente, quindi, se ho capito bene dovrei prendere il bicomponente per parquet? E sono tutti alla nitro?
GRAZIE
*********
Acrilico non so cosa significa e con chi si ama . ogni cosa che si fa è nella previsione dell'uso e quanta fatica sopporterà nel futuro
Se acquisti un cappotto a un 50enne prendilo buono che duri negli anni , ma se lo acquisti a un 90enne prendi quello che costa meno , durerà un anno e poi mancherà il 90enne.
Il tuo flipper non è più nei bar dove lavora come un mulo 15 ore al giorno , ma sarà un quadro orizzontale che farà qualche partita inizialmente e poi raccatterà polvere , io lo ritoccherei al meglio e poi non bicomponente eterno ma una mano di trasparente di una bomboletta spray già pronta , in casa tua è quel 90enne , il cappotto non si consuma.

GIA' , QUEI MARZIANINI , SONO STATI LA FINE DI TUTTO PER POI FINIRE LORO STESSI VELOCEMENTE


Sogno era quello che volevo fare cioè non toccare molto il piano originale ma fare solo i piccoli ritocchi e trasparente per proteggerlo!!
Grazie mille
red arrow


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 14-feb-2016 16.02   in risposta a: homer in risposta a: homer
 
Capisco che chiunque possieda un flipper vorrebbe riportarlo indietro nel tempo: allo splendore che aveva uscito dalla fabbrica.
Ma non condivido l'idea che per ottenere questo obiettivo si debba rifare il piano di gioco, è senza dubbio preferibile ritoccarlo, anche pesantemente, a meno che non sia da buttare, nel caso prima di rifarlo ex novo dovrebbe essere fatto almeno un tentativo di reperirne uno in rete.
Penso inoltre che un flipper con il piano di gioco rifatto, anche molto bene, abbia un valore inferiore a un flipper con il piano di gioco originale, anche se rovinato.
I flipper hanno lavorato per tantissimi anni nei bar, (migliaia di partite, se non milioni) credo che debbano conservare tracce della loro vita passata: fa parte del loro fascino.
ilsognodiunavita


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 15-feb-2016 12.03   in risposta a: red arrow in risposta a: red arrow
 
red arrow ha scritto:
Capisco che chiunque possieda un flipper vorrebbe riportarlo indietro nel tempo: allo splendore che aveva uscito dalla fabbrica.
Ma non condivido l'idea che per ottenere questo obiettivo si debba rifare il piano di gioco, è senza dubbio preferibile ritoccarlo, anche pesantemente, a meno che non sia da buttare, nel caso prima di rifarlo ex novo dovrebbe essere fatto almeno un tentativo di reperirne uno in rete.
Penso inoltre che un flipper con il piano di gioco rifatto, anche molto bene, abbia un valore inferiore a un flipper con il piano di gioco originale, anche se rovinato.
I flipper hanno lavorato per tantissimi anni nei bar, (migliaia di partite, se non milioni) credo che debbano conservare tracce della loro vita passata: fa parte del loro fascino.
Per gli appassionati questa dovrebbe essere la regola.
homer


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 15-feb-2016 12.44   in risposta a: ilsognodiunavita in risposta a: ilsognodiunavita
 
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ilsognodiunavita ha scritto:
red arrow ha scritto:
Capisco che chiunque possieda un flipper vorrebbe riportarlo indietro nel tempo: allo splendore che aveva uscito dalla fabbrica.
Ma non condivido l'idea che per ottenere questo obiettivo si debba rifare il piano di gioco, è senza dubbio preferibile ritoccarlo, anche pesantemente, a meno che non sia da buttare, nel caso prima di rifarlo ex novo dovrebbe essere fatto almeno un tentativo di reperirne uno in rete.
Penso inoltre che un flipper con il piano di gioco rifatto, anche molto bene, abbia un valore inferiore a un flipper con il piano di gioco originale, anche se rovinato.
I flipper hanno lavorato per tantissimi anni nei bar, (migliaia di partite, se non milioni) credo che debbano conservare tracce della loro vita passata: fa parte del loro fascino.
Per gli appassionati questa dovrebbe essere la regola.

Cari,solo una domanda, ma molto importante....
In allegato foto delle condizioni del piano dopo averlo pulito e passatoci il Novus 2.
nella parte bassa manca parte del trasparente quindi, oltre ai piccoli ritocchi che devo fare, il trasparente va passato su tutto il piano? e come, levigando tutto? oppure secondo voi riesco a passare il trasparente solo sulle parte mancante...
Grazie

Modificato da: homer il 15-feb-2016 15.07
ilsognodiunavita


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 15-feb-2016 15.22   in risposta a: homer in risposta a: homer
 
homer ha scritto:
ilsognodiunavita ha scritto:
red arrow ha scritto:
Capisco che chiunque possieda un flipper vorrebbe riportarlo indietro nel tempo: allo splendore che aveva uscito dalla fabbrica.
Ma non condivido l'idea che per ottenere questo obiettivo si debba rifare il piano di gioco, è senza dubbio preferibile ritoccarlo, anche pesantemente, a meno che non sia da buttare, nel caso prima di rifarlo ex novo dovrebbe essere fatto almeno un tentativo di reperirne uno in rete.
Penso inoltre che un flipper con il piano di gioco rifatto, anche molto bene, abbia un valore inferiore a un flipper con il piano di gioco originale, anche se rovinato.
I flipper hanno lavorato per tantissimi anni nei bar, (migliaia di partite, se non milioni) credo che debbano conservare tracce della loro vita passata: fa parte del loro fascino.
Per gli appassionati questa dovrebbe essere la regola.

Cari,solo una domanda, ma molto importante....
In allegato foto delle condizioni del piano dopo averlo pulito e passatoci il Novus 2.
nella parte bassa manca parte del trasparente quindi, oltre ai piccoli ritocchi che devo fare, il trasparente va passato su tutto il piano? e come, levigando tutto? oppure secondo voi riesco a passare il trasparente solo sulle parte mancante...
Grazie

Modificato da: homer il 15-feb-2016 15.07

Il tuo flipper è stato un campione di incassi e il piano consumato lo conferma , guarda il alto le due buche , hanno fatto il segno forza di buttare fuori la palla e quello che manca in basso sono tutti i rilanci dei flipper come pure intorno ai bumper , era un bel flipper.
ora dovresti ritoccarlo al meglio e poi per proteggere il tutto , dare una mano di trasparente a tutto il piano , che sia ben pulito e sgrassato altrimenti il trasparente si vedrà tutto pieno di bruscoli
in origine la mano finale di trasparente era per parquet bicomponente ma oggi basta un protettivo anche monocomponente , non dovrà più sopportare fatiche da bar
per quali prodotto usare chiedi a chi già lo ha fatto nel forum
homer


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 23-feb-2016 12.03   in risposta a: ilsognodiunavita in risposta a: ilsognodiunavita
 
ilsognodiunavita ha scritto:
homer ha scritto:
ilsognodiunavita ha scritto:
red arrow ha scritto:
Capisco che chiunque possieda un flipper vorrebbe riportarlo indietro nel tempo: allo splendore che aveva uscito dalla fabbrica.
Ma non condivido l'idea che per ottenere questo obiettivo si debba rifare il piano di gioco, è senza dubbio preferibile ritoccarlo, anche pesantemente, a meno che non sia da buttare, nel caso prima di rifarlo ex novo dovrebbe essere fatto almeno un tentativo di reperirne uno in rete.
Penso inoltre che un flipper con il piano di gioco rifatto, anche molto bene, abbia un valore inferiore a un flipper con il piano di gioco originale, anche se rovinato.
I flipper hanno lavorato per tantissimi anni nei bar, (migliaia di partite, se non milioni) credo che debbano conservare tracce della loro vita passata: fa parte del loro fascino.
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Cari,solo una domanda, ma molto importante....
In allegato foto delle condizioni del piano dopo averlo pulito e passatoci il Novus 2.
nella parte bassa manca parte del trasparente quindi, oltre ai piccoli ritocchi che devo fare, il trasparente va passato su tutto il piano? e come, levigando tutto? oppure secondo voi riesco a passare il trasparente solo sulle parte mancante...
Grazie

Modificato da: homer il 15-feb-2016 15.07

Il tuo flipper è stato un campione di incassi e il piano consumato lo conferma , guarda il alto le due buche , hanno fatto il segno forza di buttare fuori la palla e quello che manca in basso sono tutti i rilanci dei flipper come pure intorno ai bumper , era un bel flipper.
ora dovresti ritoccarlo al meglio e poi per proteggere il tutto , dare una mano di trasparente a tutto il piano , che sia ben pulito e sgrassato altrimenti il trasparente si vedrà tutto pieno di bruscoli
in origine la mano finale di trasparente era per parquet bicomponente ma oggi basta un protettivo anche monocomponente , non dovrà più sopportare fatiche da bar
per quali prodotto usare chiedi a chi già lo ha fatto nel forum

Salve,
e dopo i ritocchi sono arrivato al punto critico... il trasparente sul piano di gioco...non nego che ho paura a passarlo anche se mi sono rivolto a persone "esperte" ma discordanti tra loro..a chi passa il turapori e poi il trasparente a chi no ecc...
Vorrei sapere a chi lo avesse fatto, di proteggere il piano con il foglio di Makrolon...ha secondo voi lo stesso risultato?
Grazie
ilsognodiunavita


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 24-feb-2016 9.08   in risposta a: homer in risposta a: homer
 
Persone esperte , questa frase a volte fa sorridere , a me piace l'argomento UFO e leggo di tutto sugli Alieni , filmati su Youtube e ogni altro.
Capita presentano un invitato e lo presentano come "esperto in Ufo" esperto sottintende che la sua conoscenza è basata sull'esperienza , tu conosci qualcuno che ha fatto conoscenza con un Alieno tanto da sapere tutto di loro? No.

Esperto in ritocchi , questi esperti esistono realmente , ritoccano quadri ritoccano visi e mobili , ma chi ha mai avuto da ritoccare centinaia di piani flipper tanto da essersene fatta una esperienza , nessuno , anche gli amici del forum avranno ritoccato uno due tre piani del proprio flipper ma ogni volta era una avventura e novità.

Turapori , trasparente , sono parole dei falegnami , il tuo caso è differente da tutti anche perchè forse altri hanno fatto la tua stessa cosa ma hanno usato altri colori pitture differenti in composizione e quello che valeva per loro non vale per te.

C'è un metodo infallibile , " a prova di scemo " il piano flipper ha tre punti che non si vedono quando è montato di tutto , sotto il carter in basso e i due angoli superiori dove sta la mezzaluna lancia bilia , fai qualche ritocchino anche in questi punti allo stesso modo di quelli necessari , poi dai il trasparente a un pezzetto e vedi i risultati , soltanto quello che riesce bene al tuo piano è l'ideale per te.
red arrow


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 28-feb-2016 1.00   in risposta a: homer in risposta a: homer
 
Anch'io mi sono cimentato nel ritoccare il piano di gioco del mio flipper, premetto che il mio piano era meno rovinato del tuo, ho rifatto completamente solo il disco fuxia del pop bumper centrale prestando molta attenzione a non toccare il cerchio nero che lo delimita, ho fatto anche qualche altro piccolo ritocco nei punti maggiormente logorati dal passaggio della pallina. Ho utilizzato dei colori acrilici ad acqua, una volta asciutti li ho levigati con carta vetrata ad acqua grana 1000, poi ho portato il piano da un carrozzaio, il quale, per un costo di 50 Euro, ha spruzzato sul piano uno strato di trasparente per auto. Per ottenere il colore pressoché identico a quello del flipper devi miscelare diversi colori fra di loro, ricordati anche di acquistare oltre ai colori fondamentali anche un barattolino di nero e uno di bianco, una volta trovata la tonalità giusta (dopo aver fatto prove su prove) potrebbe essere necessario scurire la tinta ottenuta o schiarirla (costo di ciascun barattolino 3 Euro). Cosa fondamentale prima di spruzzare il trasparente fare una prova su un angolo cieco, come saggiamente suggerito da Giuliano, un trasparente troppo aggressivo potrebbe raggrinzire la vernice originale del piano gioco rovinandolo completamente. Ti posto una foto del risultato finale del mio piano ciao.
red arrow


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 28-feb-2016 14.17   in risposta a: ilsognodiunavita in risposta a: ilsognodiunavita
 
Ho osservato il piano di gioco del tuo flipper: le zone da restaurare sono numerose ed estese ma il restauro non è assolutamente difficoltoso, essendo sia la grafica molto semplice che la varietà di colori molto ridotta, il tuo piano può ritornare facilmente in buono stato. Come ti ho già detto devi procurarti i colori acrilici che ti occorrono per ripristinare le zone che ne sono prive, non dimenticarti il bianco e il nero, inoltre devi procurarti dei pennarelli indelebili a punta media e fine da utilizzare per i contorni. la prima cosa da fare è una accurata pulizia del piano e non una passata di Novus 2. Il Novus 2 è un prodotto che viene impiegato per lucidare e di conseguenza va applicato dopo il restauro e non prima. Il tuo piano non è stato pulito a fondo la dimostrazione sta nelle tracce scure lasciate dalla sfera d'acciaio presenti sulla corsia di lancio e in prossimità della mezzaluna superiore. Quelle tracce devono essere eliminate ad eccezione del primo tratto della corsia di lancio, quello scavato che ha intaccato anche gli strati inferiori del compensato in quel tratto lo sporco è penetrato nei pori del legno ed è impossibile rimuoverlo.
La pulizia deve esser fatta utilizzando la parte verde di una comune spugna da cucina e del detersivo per piatti non diluito con acqua, subito dopo aver pulito il piano è buona norma asciugarlo accuratamente con un panno, anche se lo strato superiore del compensato ha subito un trattamento per renderlo impermeabile, si tratta pur sempre di legno.
Prima di applicare la vernice la superficie interessata va cartavetrata (grana 1000) a secco, la vernice ha difficoltà ad aderire su una superficie lucida, devono essere applicati diversi strati fino a raggiungere il livello della vernice preesistente, fra uno strato e l'altro passare sempre carta la vetrata magari avvolta su un tamponcino di legno per ottenere un livellamento migliore.
Ovviamente il colore deve essere identico, o almeno della stessa tonalità del colore preesistente, per ottenere questo obiettivo devi mischiare pazientemente due o più colori fra loro, applicarne una goccia sulla zona colorata fino a raggiungere il risultato desiderato.
Infine ritoccare i bordi e rifare le linee del parquet aiutandoti con un righello e con una lente d'ingrandimento.
Solo a questo punto, una volta che tutto è asciutto puoi passare il Novus 2.
Se il lavoro ti soddisfa, non hai bisogno di fare nulla più, probabilmente è la cosa più saggia, io ho preferito stendere uno strato di trasparente, ma non è detto che sia la scelta migliore, lo strato potrebbe non essere sufficientemente elastico da assorbire i colpi della sfera e crepare o addirittura sfaldarsi, molti consigliano di applicare una pellicola di maylar, altri una pellicola più spessa 0,75 mm di un materiale innovativo che rende particolarmente brillane il piano di gioco.
Prima di cimentarti in questa impresa ti consiglio di fare una ricerca sul nostro forum (restauro piano di gioco) e potrai scegliere la procedura che preferisci, ti assicuro che nel forum sono presenti dei veri professionisti del restauro e io non faccio parte di questo guppo.

Modificato da: red arrow il 28-feb-2016 16.00
homer


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 1-mar-2016 12.54   in risposta a: red arrow in risposta a: red arrow
 
red arrow ha scritto:
Ho osservato il piano di gioco del tuo flipper: le zone da restaurare sono numerose ed estese ma il restauro non è assolutamente difficoltoso, essendo sia la grafica molto semplice che la varietà di colori molto ridotta, il tuo piano può ritornare facilmente in buono stato. Come ti ho già detto devi procurarti i colori acrilici che ti occorrono per ripristinare le zone che ne sono prive, non dimenticarti il bianco e il nero, inoltre devi procurarti dei pennarelli indelebili a punta media e fine da utilizzare per i contorni. la prima cosa da fare è una accurata pulizia del piano e non una passata di Novus 2. Il Novus 2 è un prodotto che viene impiegato per lucidare e di conseguenza va applicato dopo il restauro e non prima. Il tuo piano non è stato pulito a fondo la dimostrazione sta nelle tracce scure lasciate dalla sfera d'acciaio presenti sulla corsia di lancio e in prossimità della mezzaluna superiore. Quelle tracce devono essere eliminate ad eccezione del primo tratto della corsia di lancio, quello scavato che ha intaccato anche gli strati inferiori del compensato in quel tratto lo sporco è penetrato nei pori del legno ed è impossibile rimuoverlo.
La pulizia deve esser fatta utilizzando la parte verde di una comune spugna da cucina e del detersivo per piatti non diluito con acqua, subito dopo aver pulito il piano è buona norma asciugarlo accuratamente con un panno, anche se lo strato superiore del compensato ha subito un trattamento per renderlo impermeabile, si tratta pur sempre di legno.
Prima di applicare la vernice la superficie interessata va cartavetrata (grana 1000) a secco, la vernice ha difficoltà ad aderire su una superficie lucida, devono essere applicati diversi strati fino a raggiungere il livello della vernice preesistente, fra uno strato e l'altro passare sempre carta la vetrata magari avvolta su un tamponcino di legno per ottenere un livellamento migliore.
Ovviamente il colore deve essere identico, o almeno della stessa tonalità del colore preesistente, per ottenere questo obiettivo devi mischiare pazientemente due o più colori fra loro, applicarne una goccia sulla zona colorata fino a raggiungere il risultato desiderato.
Infine ritoccare i bordi e rifare le linee del parquet aiutandoti con un righello e con una lente d'ingrandimento.
Solo a questo punto, una volta che tutto è asciutto puoi passare il Novus 2.
Se il lavoro ti soddisfa, non hai bisogno di fare nulla più, probabilmente è la cosa più saggia, io ho preferito stendere uno strato di trasparente, ma non è detto che sia la scelta migliore, lo strato potrebbe non essere sufficientemente elastico da assorbire i colpi della sfera e crepare o addirittura sfaldarsi, molti consigliano di applicare una pellicola di maylar, altri una pellicola più spessa 0,75 mm di un materiale innovativo che rende particolarmente brillane il piano di gioco.
Prima di cimentarti in questa impresa ti consiglio di fare una ricerca sul nostro forum (restauro piano di gioco) e potrai scegliere la procedura che preferisci, ti assicuro che nel forum sono presenti dei veri professionisti del restauro e io non faccio parte di questo guppo.

Modificato da: red arrow il 28-feb-2016 16.00


GRAZIE!!!
appena possibile posto qualche foto del restauro che sto effettuando e sto procedendo come hai descritto, con colori acrilici ad acqua..in alcuni puntii passo il colore con la spatola per arrivare allo spessore.
La mia paura pero' sta nel procedere con la pulizia del piano, ho pulito togliendo sporco e qualche graffio con novus 2 ma come hai notato anche tu ci sono qui puntini neri sulla vernice dovuti agli urti della pallina...secondo te con l'uso della spugna con acqua e sapone per piatti ci posso passare sopra?? non graffio la vernice rimasta?? mi sembra cosi' delicata....
ilsognodiunavita


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 1-mar-2016 18.24   in risposta a: homer in risposta a: homer
 
Chant e cler
homer


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 1-mar-2016 18.56   in risposta a: ilsognodiunavita in risposta a: ilsognodiunavita
 
ilsognodiunavita ha scritto:
Chant e cler

Ok, provo in un punto meno visibile ...e grazie per i vostri consigli preziosi!!!!
Vi tengo aggiornati...
homer


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 1-mar-2016 21.21   in risposta a: ilsognodiunavita in risposta a: ilsognodiunavita
 
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Allegato IMG_1500.JPG (2.3 MB)
Allegato IMG_1499.JPG (2.4 MB)
Allegato IMG_1501.JPG (2.5 MB)
Allegato IMG_1494.JPG (2.5 MB)
ilsognodiunavita ha scritto:
Chant e cler

Ciao a tutti,
allora ho provato prima un solo pezzo e per magia veniva via lo sporco poi, ho continuato su tutto il piano ed è venuto via tutto lo sporco.
Ovviamente è venuto via anche qualche ritocco che avevo fatto e qualche puntino di vernice che prontamente riapplicherò con molta cura.
Solo una domanda dopo la pulizia ho risciacquato con acqua e dopo aver asciugato per bene ho passato novus 2...ma è rimasto un po' opacizzato, è il trasparente che si opacizza?, si riprenderà con la verniciatura?
allego qualche foto del risultato (foto 1494 prima della pulizia e 1501dopo) tutte le altre dopo aver pulito tutto il piano.
Foto 1307 come si presentava il piano appena smontato
Grazie
red arrow


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 2-mar-2016 0.04   in risposta a: homer in risposta a: homer
 
Innanzi tutto voglio complimentarmi con te per aver fatto la scelta giusta RESTAURARE e non RIFARE. Come ti ho detto non sono un esperto, quindi ascolta tutti poi agisci secondo quello che ti suggerisce la tua esperienza. Se per puntini neri ti riferisci alle micro fessure che si sono formate nella zona centrale del flipper dai frequenti passaggi della sfera, personalmente non mi preoccuperei, rappresentano il vissuto del flipper, non dimenticare che Giuliano (sicuramente uno dei maggiori esperti del forum, non per nulla è maestro mentre io sono un neo allievo) ha affermato che il tuo flipper è stato un campione d'incassi, quindi non è male se conserva qualche traccia del suo glorioso passato, anzi !!!). Prima di tutto il piano gioco di un flipper deve essere pulito e sgrassato a fondo poi ritoccato. Ti ho consigliato di usare una spugna lato verde e detersivo da piatti (non diluito) perché ho adottato questo sistema per ripulire il mio piano gioco: I segni neri lasciati dalla sfera lungo tutta la corsia di lancio e in alto lungo la mezzaluna si sono prima attenuati poi spariti quasi completamente. Se temi che questo metodo di pulizia sia troppo aggressivo, poi sempre ruotare la spugna e utilizzare il lato morbido, ti consiglio di fare una prova sulla corsia di lancio, resterai piacevolmente sorpreso dal risultato. Ovviamente la parte difficile è rifare i contorni, so che in commercio esistono degli stencil con cui è possibile ottenere dei contorni perfetti, senza la minima sbavatura, ma non so dove indirizzarti se non PINBALL RESURCE (sito americano in cui trovi di tutto). Nei punti in cui la sfera ha asportato completamente il trasparente, in prossimità delle pinne, stenderei varie strati di trasparente per legno mono componente ad acqua, per evitare brutte sorprese, (bolle o ragnatele), tra uno strato e l'altro sempre un leggera cartavetrata grana 1000. Una volta terminato il restauro, non porterei il piano da un carozzaio, ma stenderei diverse mani (anche 6) di trasparente sempre lo stesso (mono componente e ad acqua) su tutto il piano utilizzando un rullino fino al raggiungere il risultato desiderato. Sono curioso di ammirare i progressi fatti, se eseguirai le varie operazioni senza fretta, con pazienza e precisione, prendendoti tutto il tempo che ti seve, sono certo che rimarrai stupito e soddisfatto dal risultato raggiunto. Ricordati sempre quanto consigliato da Giuliano: prima fare sempre una prova su di un punto cieco poi agire. Ciao.
red arrow


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Re: Tipo di legno impiegato per costruire il piano di gioco - Ten-Up Gottlieb
Postato: 2-mar-2016 1.25   in risposta a: homer in risposta a: homer
 
Sono arrivato lungo nella risposta. Solo dopo averla inviata ho visto le tue foto, per quanto riguarda i punti opachi: sono opachi perché hai passato il Novus senza prima aver steso il trasparente, hai passato il Novus direttamente sul legno. A questo si può porre facilmente rimedio, ma mi preoccupa il fatto che il semplicemente strofinamento del Novus provochi il distacco di scagliette di vernice, questo significa che non ha aderito perfettamente al piano di gioco, Temo che il passaggio della sfera possa provocare danni maggiori. Se la vernice si sfalda è perché la pulizia, la sgrassatura e la cartavetrata iniziali, sono state eseguite in modo approssimativo, scusa la franchezza, ma queste operazioni sono importantissime: solo la loro perfetta esecuzione garantisce un risultato ottimale e durevole nel tempo. Spero di sbagliarmi anche perché mi sembra che tu abbia fatto un buon lavoro per quanto riguarda i ritocchi. Il Novus serve a lucidare e deve essere passato solo alla FINE non all'inizio e non a metà del lavoro. Mi auguro che tu capisca che la mia estrema franchezza è causata dal desiderio di individuare una qualche soluzione per minimizzare l'inconveniente prima di aver terminato il restauro. Non so cosa suggerirti, forse applicare un foglio di Mylar a lavoro ultimato? Probabilmente servirebbe a contenere gli eventuali distacchi. vernice. In ultima analisi si tratta di un flipper che viene impiegato per un uso casalingo non deve lavorare in un locale pubblico, calma e sangue freddo. Ti chiedo ancora scusa per la franchezza e ti assicuro che sarei il primo ad essere felice nello scoprire di essermi sbagliato, probabilmente ho esagerato. Ciao


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