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Discussione: PASSAGGIO TESTA GRUPPI RUOTE DA MECCANICO A ELETTRONIC0

 
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Permlink Risposte: 4 - Pagine: 1 - Ultimo Messaggio: 4-ott-2022 9.22 di maxbesoz
ilsognodiunavita


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PASSAGGIO TESTA GRUPPI RUOTE DA MECCANICO A ELETTRONIC0
Postato: 30-set-2022 11.03
Seguendo lo studio di jackpot67 sulla stesura degli schemi del flipper Nordamatic in cui è presente una scheda elettronica preposta a gestire le vincite in danaro ho mentalmente ripercorso la storia della trasformazione dei flipper italiani da meccanici a ibridi in cui le funzioni della testa venivano poco a poco sostituite con l'elettronica.

Il primo approccio è stata la sostituzione del gruppo ruote e molti studiarono la scheda punteggio a display che illudeva il giocatore di avere a disposizione un modernissimo flipper elettronico, l'illusione era aiutata dai suoni che sostituivano le classiche campane con altri presenti nei primi giochi elettronici.

I ricambisti iniziarono a vendere queste prime trasformazioni che ispirarono molti laboratori a studiare sempre più funzioni presenti in queste modifiche che i noleggiatori facevano da soli acquistando il Kit elettronico già pronto a essere montato.

Nel mio piccolo cercai subito di allinearmi a questa novità che stava prendendo l'interesse dei noleggiatori nel chiedere di aggiornare i loro flipper allungando loro la vita.

Quando iniziò l'elettronica nei flipper la mia piccola ditta fabbricava già ex novo gli elettromeccanici ed eravamo già attrezzati per produrre ogni particolare nei miei tre laboratori , ricordo che eravamo uno dei tre in italia che si facevano e serigrafavano in proprio anche piano gioco e vetri, un reparto serigrafico attrezzatissimo faceva parte della nostra attrezzatura e lavorava soltanto quattro volte l'anno per quindici giorni a volta stampando circa 250 kit piano gioco, vetro testa e plastiche dei modelli che copiavo.

VEDIAMO COME INIZIO' LA PRIMA TRASFORMAZIONE DA TUTTO ELETTROMECCANICO A IBRIDO IN CUI LA TESTA ERA SOLO ELETTRONICA.

A quei tempi pubblicizzavo la mia piccola produzione nella rivista AUTOMAT o AUTOMATICO, non ricordo il nome. Questa rivista veniva spedita a tutti i noleggiatori in abbonamento e i miei flipper occupavano le due pagine centrali della rivista, in una c'era la foto e spiegazione dell'ultimo modello in costruzione e consegna e nella pagina a fianco le foto dei due modelli precedenti ancora in vendita.
Questa rivista era consegnata in tutta italia e visibile nel mondo. Fu proprio questa visibilità che notata da alcuni costruttori di elettronica ci fece contattare da uno da un laboratorio di Roma che aveva progettato la testa in una scheda elettronica che faceva tutte le funzioni di quella meccanica.

Era una grande scheda rettangolare con da un lato i display grandi come le finestre del vetro e dall'altra faccia tutta la componentistica, aveva poi una scheda più piccola collegata alla grande in cui erano presenti dieci led in due file e tre led il alto, questa scheda predisponeva le vincite di premi e casualmente anche moltiplicando il premio x1 x2 x3 , questo metodo resto poi in tutti i flipper futuri.

Ci spedirono gratuitamente in visione un campione del Kit che montai il giorno stesso in un flipper in produzione, il cassone restava tutto identico al meccanico e soltanto la testa era sostituita da queste due schede che si interfacciavano con i connettori esistenti provenienti dal piano motore e piano gioco.

Nella testa non c'era più nulla del meccanico, in mezz'ora preparavi la testata flipper finita completa collaudata eliminando ruote relè contatori spinotti, e altro.

Provato e soddisfatto feci arrivare dieci kit che completarono altrettanti flipper con grande risparmio di tempo e lavoro, i noleggiatori iniziarono a chiedere questi nuovi e dovetti iniziare la trasformazione da pura elettromeccanica anche a elettronica che era una novità per noi.

Il sistema era ottimo ma volendo pagare meno il materiale comincia a studiare come essere indipendente nella costruzione di queste schede e altro.

Contattai un grossista di Genova che importava materiale elettronico direttamente dai produttori e venne a prendere una scheda per fare un elenco esatto dei componenti presenti, quantificare costi e disponibilità per fornire tutto il materiale occorrente.

TUTTO IL MATERIALE OCCORRENTE non è casuale perchè in elettronica quando fai una scheda basta manca un componente e non puoi terminarla.

Erano tutti integrati TTL commerciali che erano già disponibili per una produzione iniziale di qualche decina di campioni.

Sempre in zona, a Savona c'era una azienda all'avanguardia nella produzione di circuiti stampati e contattata dal fornitore genovese di componenti venne a prendere la scheda campione da copiare, alle 8 di mattina la prese e il giorno dopo mi diede dieci campioni del ciecuito stampato.

Avevano dissaldato tutti i componenti attivi e passivi in un bagno di olio bollente che sciolto lo stagno delle saldature al circuito movimentato per liberarsi dei componenti ottenevano il circuito stampato pulito come nuovo, ovvio era distruttivo per i componenti ma inevitabile.

In due giorni mi portarono dieci circuiti e una ventina di completi del materiale elettronico, attrezzatura per la saldatura dei circuiti con i porta scheda ribaltabili da completare e saldare i componenti.

Giorni dopo iniziava la produzione dei nuovi ibridi e provati i prototipi iniziammo la nostra piccola produzione di ibridi.

Consegnarono le primi cento circuiti stampati e elettronica per completarli, mentre i dieci prototipi li completammo nel laboratorio che poi sarebbe rimasto per l'elettronica con strumentazione di tutto riguardo, l'assemblaggio delle schede venivano fatte in casa di una famiglia vicina al laboratorio che in casa assemblavano tutto portando alla sera quelle finite.

Il reparto elettronica iniziale era nato e funzionante con prova schede, banchi montaggio dissaldatori e molte novità.

Tra i ragazzi che lavoravano se ne aggiunse uno specializzato in elettronica, collaudava le schede e riparava i problemi, la sua passione lo faceva stare anche di notte a studiare novità e miglioramenti.

Queste schede iniziali aprirono la porta al flipper totalmente elettronico. Il suo studio e progetto fu opera di un mostro appassionato che lavorava già nei flipper elettromeccanici a cui davo kit piano vetro e cassoni riverniciati.

RENATO MARTINELLI , a Torino fece i prototipi di tutte le schede per il flipper completamente elettronico a un giocatore singolo composto da più schede espandibili collegate tra loro già predisposte da usare nel futuro flipper a quattro giocatori.

E PROPRIO L'INESPERIENZA MIA IN ELETTRONICA CHE ERA AGLI INIZI PER TUTTI MI PORTO A FARE UN GRANDISSIMO ERRORE

A Carrara non esisteva nulla di industria elettronica, trovavi scultori e scalpellini ma non tecnici elettronici e per avere la semplicità scegliemmo le schede cablate al posto delle nuovissime a microprocessore.

Fu la scelta più sbagliata perchè ci creò problemi per la grande quantità di componenti necessari che con quelle a microprocessore sarebbero stati evitati, ma così fu e la nostra produzione continuò in quel modo.

Sicuramente se il flipper avesse avuto futuro avremmo affiancato alla produzione lo studio delle schede a microprocessore per poi avere soltanto queste ultime.

Purtroppo tutto finì e il flipper lasciò il posto al videogioco.

Iniziammo a pensare al cambiamento dell'elettronica da cablata a microprocessore con la scheda dei suoni, ovviamente non eravamo all'altezza di progettare questi schede, ma eravamo bravissimi a copiare ogni cosa e come nella prima scheda copiata ripetemmo con la scheda suoni del Flipper William che copiammo a quattro giocatori.

La scheda suoni fu pronta in una settimana copiata pari pari come la William originale non una modifica inevitabile nel banco memorie in cui era programmato tutte le funzioni suoni voce e altro.

L'originale aveva mi sembra quattro memorie 64K , non vorrei sbagliare se due o quattro non ricordo. Queste 64K erano nuovissime appena uscite in america e neppure ancora venute in italia.

Averle serviva troppo tempo, il loro costo era esorbitante appena uscite e non c'erano ancora neppure gli strumenti adatti alla loro programmazione.

Facemmo la scheda suoni separata dalla voce e le quattro memorie da 64K furono sostituite con una scheda in cui erano 16K , memorie commerciali in italia a quel tempo, neppure avevamo le £"K che gli americani montavano già le 64K .

Gli americani erano molto bravi a fare cose che contrastavano i copiatori, ma sapevamo aggirare questi ostacoli e acque la scheda suoni a microprocessore identica a william con un connettore laterale a cui si connetteva la scheda memorie voce.

La scheda era intercambiabile alla William e la scheda con le memorie da flipper a flipper aveva le memorie programmate per il nuovo flipper che ogni tre mesi copiavamo, sempre copiavamo william perchè erano i più belli.

Soltanto il nostro primo elettronico fatto sia elettromeccanico che elettronica a giocatore singolo che elettronico a quattro giocatori copiammo un Bally , Harlem Globetrotter, mi sembra si chiamasse così l'americano e non ricordo neppure se cambiai il none, quale o se lascia proprio lo stesso nome, solitamente cambiavo nome del flipper e sostituivo il marchio originale con il mio.

QUANTE DISCUSSIONI A MILANO ALLA FIERA CAMPIONARIA DOVE ESPONEVAMO I NOSTRI FLIPPER COPIATI ACCANTO C'ERANO GLI ORIGINALI
jackpot67


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Re: PASSAGGIO TESTA GRUPPI RUOTE DA MECCANICO A ELETTRONIC0
Postato: 30-set-2022 11.42   in risposta a: ilsognodiunavita in risposta a: ilsognodiunavita
Ero certo che lei avesse molti conigli nel cilindro, lunga vita all'esperienza, troverò il modo di sistemare quella scheda, saluti.
patryck


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Re: PASSAGGIO TESTA GRUPPI RUOTE DA MECCANICO A ELETTRONIC0
Postato: 30-set-2022 16.15   in risposta a: jackpot67 in risposta a: jackpot67
Urca qui devo munirmi di pop corn e iniziare a leggere
fruscio1984


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Re: PASSAGGIO TESTA GRUPPI RUOTE DA MECCANICO A ELETTRONIC0
Postato: 4-ott-2022 8.01   in risposta a: ilsognodiunavita in risposta a: ilsognodiunavita
letta tutta d'un fiato!!!

Grazie maestro di queste testimonianze, a me piacciono davvero molto, mi immedesimo in quello che succedeva allora!

Fruscio!
maxbesoz


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Re: PASSAGGIO TESTA GRUPPI RUOTE DA MECCANICO A ELETTRONIC0
Postato: 4-ott-2022 9.02   in risposta a: fruscio1984 in risposta a: fruscio1984
ciao a tutti,

quanti ricordi, nel '78 mi feci la prima scheda flipper a microprocessore, un 6502, con un 76477 come generatore sonoro. Usavo come display gli FND70 perché gli FND500 erano troppo costosi

Scrissi tutto il software in assembler, poi lo tradussi in esadecimale e lo programmai byte per byte sulle 2716 con un programmatorino a display che mi feci per l'occasione.

Da allora mi è rimasta la capacità di tradurre subito da decimale ad esadecimale e viceversa ed a fare i conti in binario ed in esadecimale. Ora, data l'età, sto un po' arrugginendo, sigh!!!

Ero ancora al liceo e feci anche un tema sull'8080 della Intel, tanto era l'entusiasmo

I costi dei componenti era molto alti, i componenti, per un ragazzo, quasi introvabili, per non parlare dei datasheet. Ora con internet è tutto disponibile, ma certo si è perso il gusto della scoperta faticosa

Di circuito stampato neanche a parlarne, sono millefori con tonnellate di filature, neanche fatte troppo bene

Mi ricordo che il primo AY3-8910 lo pagai circa 40000£, così come il primo 2650 per farmi la scheda videogiochi di Elektor (con alcune modifiche alle memorie)

grazie giuliano per aver risvegliato tanti ricordi impagabili

ciao

massimo

Modificato da: maxbesoz il 4-ott-2022 9.17


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